Missile in Polonia, un incidente
Il missile che ha colpito il territorio polacco a Przewodów, poco distante dal confine con l’Ucraina, causando due morti, non è stato un attacco russo: secondo Varsavia e la Nato probabilmente è stato sparato dalle difese aeree di Kiev. Si è trattato di un incidente. Lo raccontano diversi quotidiani oggi, tra cui il Corriere della Sera, evidenziando come la notizia porti a una significativa diminuzione della tensione internazionale. Una responsabilità russa dietro al caso avrebbe aperto a scenari inquietanti con un possibile allargamento della guerra. “Il giorno dopo l’esplosione, lo sforzo dell’Occidente è evitare un’escalation con Mosca ma senza fare sconti alla Russia”, sottolinea il Corriere. Anche per questo dal G20 di Bali è arrivato un comunicato – firmato a larga maggioranza – di condanna all’invasione dell’Ucraina decisa dal Cremlino.
L’incontro Meloni-Xi Jinping. Nel frattempo a Bali la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping, altro tema che domina le prime pagine dei quotidiani. “Dopo tre anni un premier italiano incontra il leader cinese che la invita a Pechino”, scrive La Stampa. “Meloni parla con il presidente cinese di temi e usando argomenti che ha in qualche modo condiviso con Biden il giorno prima. – riporta il quotidiano torinese – È uno schema concordato, che si ripete per gran parte dei più importanti soci dell’Alleanza Atlantica, e alla luce di quanto è accaduto lunedì, al bilaterale tra Biden e Xi. Il primo disgelo tra Usa e Cina potrebbe già aver cambiato la strategia di tutti gli altri leader dell’Occidentali. ‘Con Pechino bisogna competere, e non arrivare a una contrapposizione’, è la ricetta di Biden per gli alleati, compresa Meloni”. Dal vertice con il presidente cinese, sottolineano i giornali, la Presidente del Consiglio esce con una promessa a una maggiore apertura verso l’importazione di prodotti italiani.
Leggi razziste. Cade oggi l’anniversario della promulgazione delle leggi razziste in Italia (17 novembre 1938). E il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara lo ricorda in una lettera pubblicata da Repubblica. “Per la prima volta si affermava nell’ordinamento giuridico del nostro Paese l’idea aberrante che esistano razze biologicamente superiori e inferiori”, scrive il ministro. Con le leggi razziste, la sua riflessione, “si interrompeva nel contempo un percorso storico di piena e felice integrazione fra italiani di religione ebraica e italiani di religione cristiana. Si trattava di un punto di non ritorno, – scrive Valditara – di una scelta scellerata che rinnegava la lezione più alta della civiltà occidentale costruita sul diritto romano e sulla tradizione giudaico-cristiana, incentrati quello sulla naturale unicità dell’essere umano e sulla sua naturale libertà (Ulp. D.1.1.4) ; questa sull’eguale dignità di ogni essere umano, ‘Greco o Giudeo … barbaro, Scita, schiavo, libero’ (Col. 3,11)”. Il ministro sottolinea poi come il pregiudizio razzista non sia ancora stato sconfitto. “Quel pregiudizio nega che l’essere umano, in quanto tale, sia portatore di diritti originari. Nega in definitiva il primato della persona. Mettere sempre al centro del diritto l’intangibile, non negoziabile dignità della persona umana rappresenta perciò l’antidoto più forte contro qualsiasi rigurgito razzista”.
Fuori dalla Camera. Il neofascista Giuliano Castellino, ex leader di Forza Nuova e sotto processo per l’assalto alla Cgil, è stato alla fine respinto a Montecitorio e non ha partecipato alla presentazione alla Camera del partito “Italia libera”, di cui è segretario politico, scrive Repubblica, che definisce grottesca tutta la vicenda così come i suoi sviluppi. A Castellino l’accredito per entrare a Montecitorio era arrivato grazie a Francesco Gallo, deputato di Sud chiama Nord, che, ricostruisce il Corriere, aveva prenotato la sala alla Camera per fare un favore all’amico avvocato Carlo Taormina, presidente di “Italia Libera”. Poi, dopo le pressioni di buona parte dell’arco politico, Gallo ha fatto un passo indietro e revocato l’accredito all’ex leader di Forza Nuova.
La cellula neonazista in Italia. Avevano legami internazionali, in particolare con Polonia e Ucraina, i membri di Ordine di Hagal, il gruppo neonazista al centro di un’inchiesta della procura di Napoli che ha portato al fermo di quattro persone. Di questi legami parla Domani, spiegando che uno degli arrestati, Giampaolo Testa, era pronto all’azione e si era addestrato in una “prestigiosa scuola di sicurezza” in Polonia. Sul caso del gruppo neonazista si sofferma anche Nico Pirozzi sul Mattino avvertendo come la “contaminazione nera di una parte del casertano” – dove si è sviluppato un pezzo dell’indagine – non è una cosa nuova e come le istituzioni locali debbano prestare attenzione a questo fenomeno. “Non intervenire subito per reprimere certi comportamenti – avverte Pirozzi – collima con l’esserne complici”.
In difesa dell’arte. Sul Corriere della Sera lo scrittore israeliano Etgar Keret contesta le recenti azioni compiute in diversi musei del mondo da attivisti per l’ambiente, che hanno imbrattato opere d’arte per attirare l’attenzione. “Gli attivisti non se la prendono con un’opinione, bensì con il concetto ben più vasto dell’arte e del suo significato. E lo fanno non perché convinti che l’arte sia importante e autorevole, ma per il motivo opposto”. “L’aggressione a un’opera d’arte – scrive Keret – appare invece come un gesto innocuo, ecologico, culturale e più rispettoso dell’ambiente. E un attacco contro quello che in passato era il fulcro del nostro mondo, ma che oggi è diventato talmente marginale da sembrare quasi superfluo. E poiché molti di noi, si direbbe, hanno dimenticato la sua finalità originale, ci tengo a ribadire che l’arte, per definizione, è ambigua, polisemica, ingannevole e sconcertante”.
Commissione contro l’odio. Con un intervento sul nuovo numero di Oggi Walter Veltroni auspica che venga ripristinata la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza istituita nella scorsa legislatura e presieduta dalla senatrice a vita Liliana Segre. Un appello ripreso oggi dal Corriere, che richiama anche una inchiesta firmata da Milena Gabanelli e Simona Ravizza sull’odio online, da cui emergeva come “Un tweet ogni due minuti è contro le donne, uno ogni quattro minuti contro i musulmani, uno ogni dieci minuti contro gli ebrei, uno ogni 11 minuti contro gli omosessuali”.
Iran, la repressione non si ferma. Continuano le manifestazioni in Iran contro il regime degli Ayatollah e continuano le brutali repressioni contro i dimostranti. Altre tre persone, ad esempio, sono state condannate a morte dai tribunali. Quanto accade in Iran, sostiene Giuliano Ferrara sul Foglio, “è qualcosa che ci riguarda”. “È un fenomeno di vita o di morte per un regime prenucleare, minaccioso e intollerante verso il Grande Satana, eliminazionista quanto a Israele, il fomite dell’antisemitismo di stato, un fulcro della destabilizzazione globale”. E anche per questo, scrive l’editorialista, è “un mistero la nostra disattenzione” verso quanto sta accadendo nel paese mediorientale.
Alla Corte dei Medici. A Firenze nel ‘600 lavorava alla Corte dei Medici, caso rarissimo al mondo per il tempo, un pittore ebreo: Jona Ostiglio, il quale acquisì importanti commissioni dalla dinastia regnante e da potenti famiglie fiorentine come i Mannelli, e fu stimato al punto da entrare, nel 1680, nella prestigiosa Accademia delle Arti e del Disegno, restandone di fatto l’unico membro ebreo fino allo scorso secolo. La riscoperta della storia di Ostiglio, segnalata oggi dai quotidiani tra cui il Giornale, si deve all’ebraista Piergabriele Mancuso e alla storica dell’arte e funzionaria degli Uffizi Maria Sframeli.
Metropoli creative e investimenti. Sull’inserto economia del Corriere si raccontano alcune iniziative all’insegna della sostenibilità proposte in diverse città del mondo. Tra queste, di due progetti portati avanti a Tel Aviv: uno è il mettere in condivisione i propri utensili da lavoro e l’altro è l’installazione in città di distributori automatici per lo smaltimento dei cellulari. A proposito d’Israele, La Stampa segnala come Intesa Sanpaolo investa molto nel suo ecosistema dell’innovazione. Di recente, scrive il quotidiano, ha puntato in particolare su due aziende legate alla sicurezza digitale, Cyberint e Coro.
Studenti insultati. “Dal prof arrivano esplicite avances sessuali, urla contro alunni disabili, frasi dal contenuto antisemita”. È quanto denunciano alcuni studenti del liceo artistico Enzo Rossi di Roma in una conferenza stampa, di cui parlano diversi quotidiani oggi. “Ora si attende un approfondimento del preside Danilo Vicca. – riporta Repubblica Roma – Starà a lui ricostruire quanto successo davvero e accertare la veridicità di quanto raccontano le alunne, partendo dalle deposizioni delle persone coinvolte. Anche di chi dice di aver denunciato ma senza effetto”.
Ricordo di un’amica. In una lettera al Corriere, il vescovo Massimo Camisasca ricorda la sua amicizia personale con Mirjam Viterbi Ben Horin, morta a Gerusalemme lo scorso 15 novembre. Durante le persecuzioni, scrive Camisasca, “Mirjam, la sorella, papà e mamma, trovarono rifugio presso il vescovo di Assisi Giuseppe Placido Nicolini. Attraverso don Aldo Bruracci molti ebrei furono nascosti nella città francescana. Mirjam e i suoi familiari ricevettero identità e documenti nuovi prodotti dalla stamperia clandestina di Assisi, meta di tanti pericolosi viaggi che Bartali, come staffetta, faceva partendo e ritornando a Firenze. Oggi ad Assisi per iniziativa del vescovo Domenico Sorrentino, un museo diocesano raccoglie una documentazione importante di quegli eventi”.
Segnalibro. Arriva in libreria il nuovo romanzo per ragazzi della scrittrice Lia Levi, Per un biglietto del cinema in più (Salani). “La vicenda – racconta il Corriere – è ambienta a Roma dopo la fine della Seconda guerra mondiale, quando il cinema rappresentava la luce alla fine del tunnel: una speranza di rimarginare le cicatrici del conflitto. Questo non è un saggio storico, è un romanzo, tuttavia tra le righe affiorano i segni lasciati dalla guerra e le difficoltà postbelliche: povertà, prigionieri di guerra, conseguenze delle leggi razziali, deportazioni e orfani”.
Daniel Reichel