“Minaccia russa all’Europa,
democrazie siano unite”

Intervenendo da Berna, nel primo giorno della sua visita di Stato, il Presidente Mattarella ha ribadito “l’esigenza di difendere in ogni modo il popolo ucraino” rispetto all’aggressione in corso. Una posizione in linea con “l’affermazione dei principi di libertà, democrazia, diritti umani, che sono alla base della convivenza e non possono essere calpestati e stravolti dalla politica di potenza di un singolo Paese”. Per Mattarella, di fronte alla minaccia posta da Mosca “alla pace e alla sicurezza del nostro continente”, è quindi essenziale che tutte le democrazie, in particolare quelle europee, ritrovino “uno slancio rinnovato di unità e di coesione”. Sull’Ucraina calano intanto freddo e buio, diretta conseguenza dei bombardamenti russi alle infrastrutture. “Gli abitanti della capitale ormai non tengono il passo con le interruzioni programmate della corrente, e da ieri la società per l’energia elettrica ucraina Dtek annuncia sul proprio sito il ritorno dei blackout. Per ora i residenti possono contare solo su 2-3 ore di elettricità, due volte al giorno”, racconta La Stampa. Sul Foglio, in un editoriale, si sostiene la necessità di inserire l’Holodomor nel novero dei genocidi riconosciuti anche dall’Italia: “Preservare la memoria affinché certi crimini non si ripetano mai più. È un messaggio che, quando si parla di tragedie storiche, si ripete sempre. Ma che è più vero che mai ora che la Russia di Vladimir Putin sta tentando di cancellare l’Ucraina dalle carte”.

Un alto funzionario del Qatar ha parlato di circa 500 migranti morti nella costruzione degli stadi del Mondiale. “Una cifra arrotondata al ribasso, dopo mesi di negazionismo assoluto. Un numero buttato lì come fosse stato pescato in una tombola macabra”, osserva La Stampa. Siamo lontani infatti, viene fatto notare, “dalle migliaia di deceduti usciti dalle ricerche delle associazioni umanitarie e sempre rifiutati dagli organizzatori della Coppa del mondo”.

“Le dimostrazioni in Iran hanno avuto un enorme impatto nel mondo. Sono state un duro colpo al regime” dice al Giornale la scrittrice Azar Nafisi, fuggita nel 1997. “Sono molto arrabbiata: giovani stanno morendo, anche bambini di 10 anni. Ma sono piena di speranza perché le persone non hanno più paura”.

“Secondo i dati diffusi ieri dall’esercito israeliano, nel 2022 il conflitto israelo-palestinese ha provocato la morte di 136 palestinesi e 31 israeliani, con una forte escalation di violenza nei territori dello Stato di Palestina palestinesi”. È quanto si legge sull’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede.

Avvenire segnala gli eventi di “Piccola scuola di sinodalità”, iniziativa che avrà luogo a Bologna a partire da gennaio. Tra gli incontri annunciati uno vedrà la presenza di “rav Roberto Della Rocca, direttore del dipartimento educazione dell’Ucei, e di padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica”.

Il docente di diritto Joseph Weiler riceverà domani il premio Ratzinger, assegnato dalla fondazione che porta il nome del papa emerito. Nel delinearne la biografia, Avvenire sottolinea: “Di religione ebraica, ha difeso l’Italia presso la Corte di giustizia europea nella causa sul crocifisso nelle scuole”.

Adam Smulevich

(30 novembre 2022)