“Combattere l’antisemitismo,
rafforzare la vita ebraica”

Il 5 ottobre dello scorso anno la Commissione Europea ha adottato la sua prima strategia contro l’antisemitismo “per prevenire e contrastare ogni forma di odio antiebraico, proteggere e implementare la vita ebraica nel continente, promuovere attività educative e di ricerca dedicate alla Memoria”. Un impegno nato dalla consapevolezza, evidenziata da Ursula von Der Leyen, che “l’antisemitismo colpisce il cuore dei nostri valori: umanità, libertà religiosa, uguaglianza”.
Implementare le direttrici della strategia è diventato, da allora, uno degli obiettivi della Commissione. Che proprio in queste ore, in collaborazione con il coordinatore nazionale contro l’antisemitismo del governo olandese, ha dato il via a una due giorni di confronto sul tema in svolgimento a L’Aia.
L’iniziativa, apertasi con un focus sulle diverse strategie nazionali, proseguirà con un approfondimento sulla diffusione dell’odio online e sui passi da compiere per garantire un futuro all’ebraismo europeo. Con i partecipanti è stato condiviso intanto qualche numero: del centinaio di azioni proposte nel documento “già 55 si sono messe in moto in collaborazione con gli Stati membri, le organizzazioni della società civile, partner locali e internazionali”. Degli Stati membri inoltre “14 hanno già adottato una strategia nazionale”, mentre altri otto si starebbero adoperando per farlo.
“L’odio che inizia con gli ebrei non finisce mai con gli ebrei. Commettiamo un grande errore se pensiamo che l’antisemitismo sia una minaccia solo per gli ebrei. È una minaccia, prima di tutto, per l’Europa e per le libertà che ha impiegato secoli per ottenere” diceva rav Jonathan Sacks, rivolgendosi al Parlamento europeo in un memorabile intervento di qualche anno fa. Un monito che la strategia richiama con evidenza nella sua introduzione. Così come, tra gli altri, il messaggio di Primo Levi: “È avvenuto, quindi potrebbe accadere di nuovo”. Parole che, si legge, costituiscono uno stimolo “a non dare tregua ai nostri sforzi collettivi”.