Joshua, Benjamin e l’arte di crescere

La regista Valentina Bertani incontra Josh e Benji per caso, sui Navigli, a Milano. Li trova bellissimi e prova a fermarli ma loro tirano dritto. Lei però non si rassegna a lasciare andare quella storia – quei due gemelli così carismatici le riportano alla mente l’immaginario di tanto cinema indipendente americano. Si mette in cerca di qualcuno che li conosca e non è un compito così difficile perché il padre dei ragazzi, Sergio Israel, è stato il proprietario di un locale storico in città.
Trovato un contatto, la regista chiama la madre dei ragazzi, spiega cos’ha in testa e il suo curriculum notevole fa il resto. Prende così il via un percorso che conduce alla realizzazione di La timidezza delle chiome, uno dei lavori più suggestivi presentati alle Giornate degli autori dell’ultima Mostra internazionale d’arte cinematografica a Venezia.
Bertani e gli sceneggiatori seguono Benjamin e Joshua Israel, gemelli omozigoti, nella complessa transizione che dall’adolescenza li conduce all’età adulta. Quando la scuola finisce, i due cominciano a sentirsi oppressi e senza futuro. A vent’anni non basta un naturale carisma per farsi strada nel mondo, non quando si ha una disabilità intellettiva e la realtà non sembra fatta per accoglierti. In un affettuoso racconto di formazione, il documentario li accompagna mentre si incamminano verso il futuro con i loro sogni, passioni, desideri: la Roma, la musica, le ragazze e l’intenso rapporto con la famiglia. Fra riprese a schermo intero e altre con lo smartphone, li si vede cambiare, fare le loro scelte ed entrare in conflitto finché, in un momento decisivo, quel legame si rivela loro impossibile da sciogliere. E come in natura gli alberi crescono in parallelo per poi separare le chiome e non farsi ombra, così Benjamin e Joshua impareranno che crescere è fare spazio all’altro.
La timidezza delle chiome è un lavoro sperimentale che mescola realtà e fiction per illuminare l’esperienza eccezionale di due gemelli che alle soglie dell’età adulta cercano un futuro cercando la loro individualità. Muovendosi nel tempo, la storia contiene la fine della scuola, il complicato compleanno dei vent’anni e quel che segue. Il risultato è “un racconto libero e autentico della loro esperienza all’interno della società contemporanea”, come spiega la regista. “Credo sia un’esperienza unica per lo spettatore quella di poter osservare lo spaccato di vita di due adolescenti con disabilità intellettiva; un punto di vista che raramente viene rappresentato dai media”.
Alle spalle studi in regia cinematografica a Roma, Valentina Bertani ha realizzato video musicali per artisti come Negramaro, Arisa, Stadio, Dolcenera e girato commercial per Gucci, Valentino, Zalando, Adidas, Heineken, Kartell, Bvlgari, Pirelli. Nel 2016 ha diretto la seconda unità del lungometraggio Disney: Tini, the New Life of Violetta. Ha inoltre realizzato per Fox un documentario su Luciano Ligabue. Dopo La timidezza delle chiome, sta scrivendo il primo film di finzione insieme alla sorella Nicole.
Daniela Gross