Aldo Finzi e il suo Shylock,
a Verona la prima mondiale

“Fate eseguire la mia musica”. Nel rivolgersi agli affetti più cari in punto di morte, Aldo Finzi assegnerà loro questo compito. Un passaggio di testimone in clandestinità, in una Torino ancora nazifascista, per rendere vano l’impegno profuso dal regime nel cancellare il contributo del grande artista e compositore per la sua “colpa” di essere ebreo. Per Finzi, tra i più apprezzati interpreti dell’epoca, le leggi razziste del ’38 avevano avuto come conseguenza il rifiuto a vedersi rappresentata l’opera lirica La serenata al vento scritta per il Teatro alla Scala e l’estromissione dalla carriera pubblica. L’inizio di anni durissimi affrontati in un’opera in tre atti che non riuscì a completare, “Shylock”.
Un’occasione speciale porterà il pubblico a gremire quest’oggi la Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona per vederla eseguita per la prima volta in versione da concerto, grazie al Maestro Nicola Morello che (in accordo con la famiglia) ha integrato le parti mancanti. Un’iniziativa della Comunità ebraica veronese in collaborazione con Regione, Comune e Banca Popolare. Ospite d’onore Bruno Finzi, il figlio 94enne del compositore che dal padre raccolse, nei suoi ultimi istanti di vita, quell’auspicio.
A lanciare il primo e decisivo seme di questa giornata il tenore Angel Julio Harkatz. Venuto a conoscenza di quest’opera, ha infatti messo insieme tutti i tasselli necessari e lanciato l’impegno a ricordare Finzi con un evento significativo. “Sono molto emozionato, non lo nascondo. Stiamo realizzando qualcosa che ha un valore nella costruzione di una Memoria consapevole e che guarda al futuro, a quelle nuove generazioni cui lo stesso Finzi si rivolgeva in quell’ultimo momento di consapevolezza” racconta il tenore, membro attivo della Comunità ebraica locale. “Penso a quelle sue parole così toccanti e a quel che si farà tra poche ore. Un atto di Tikkun Olam, di riparazione del mondo”. Harkatz ha parole di riconoscenza per tanti: “La Comunità ebraica, la famiglia Finzi, il Maestro Morello, Vito Ascoli, Elena Lucchi, gli artisti in scena, tutti i nostri sostenitori. Ma soprattutto mia moglie Georgia Gaida per il suo costante supporto”.
Grande è anche l’emozione del maestro Morello: “Ho avuto l’opportunità, negli anni della formazione, di studiare alcune opere di Finzi. Completarne una ha rappresentato un’emozione fortissima, anche in ragione del messaggio che attraverso di essa si vuole trasmettere”. La speranza di Morello “è che la figura di Finzi possa essere sempre più conosciuta e apprezzata. Lo merita, perché parliamo non soltanto di un personaggio che si è cercato di cancellare, ma anche di un formidabile interprete in campo musicale. Di uno Strauss italiano”.
Consapevole dell’importanza di questa giornata è anche Celu Laufer, il presidente degli ebrei veronesi: “È stata colta un’occasione unica. Il fatto che parliamo di una prima mondiale rende tutto ancora più entusiasmante. L’obiettivo, partendo da questa data, è che anche altri possano rappresentare Shylock”.