Piero Dello Strologo,
il ricordo di un protagonista

Nel corso degli anni dalle mani di Piero Dello Strologo è transitato un riconoscimento che ha messo insieme Elie Wiesel e Simone Veil, Lea Rabin e Andrzej Wajda, Jakob Finci e Liliana Segre. Un appuntamento con le radici a Genova ma con lo sguardo rivolto al mondo il premio conferito annualmente dal Centro Culturale Primo Levi di cui è stato fondatore e anima. Ogni volta, ogni autunno, un evento speciale per la città. Quel premio così tenacemente voluto e portato a un livello qualitativo altissimo gli sarà ora conferito in memoria, a poco meno di un anno dalla scomparsa, nel corso di una cerimonia che si svolgerà nel pomeriggio nella Sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale. L’occasione per ripercorrere oltre trent’anni di lavoro e impegno: tutto, raccontava Dello Strologo, era nato “davanti a un notaio e all’interno di una libreria chiusa al pubblico”, con la partecipazione di “una ventina di persone di diverso credo religioso, origine e opinione politica”. Fu scelto di rendere omaggio all’autore di Se questo è un uomo perché, affermava, “non aveva ancora raggiunto la fama di testimone e scrittore che lo rende oggi non solo il simbolo più alto della sofferenza di un popolo, ma anche del riscatto ottenuto attraverso una testimonianza priva di odio e rancore nei confronti della violenza subita”.
“Componente di una famiglia che aveva perso 13 persone durante la Shoah, era parte di quella tradizione ebraica italiana fondata sul rispetto per un’identità specifica come componente di una cultura più ampia, fatta di confronto, di scontro, di dialogo, di ricerca delle forme possibili della convivenza. La sua creatura, il Primo Levi, ha operato in questa direzione” la testimonianza del pedagogista e Consigliere UCEI Saul Meghnagi, che interverrà assieme a David Bidussa, Myriam Silvera e Luca Borzani, alla presenza del sindaco Marco Bucci. Nell’occasione Bidussa si soffermerà sul ruolo svolto oggi dagli intellettuali. Denunciare i soprusi “in maniera scandalizzata” o far saltare per aria le “zone di comfort”? La sensazione di Bidussa, che tratta l’argomento anche sulle pagine del Secolo XIX, è “che nella sua inquietudine a quel bivio” Dello Strologo propendesse “per la seconda opzione”. Una scelta, la sua, finalizzata a smontare le posizioni legate al potere ma anche tutte quelle sostenute “da coloro che si presentato come difensori dei diritti, ma senza incidere sul senso comune”.
Nato nel 1936, Dello Strologo aveva svolto molti incarichi di rilievo pubblico ed era stato anche presidente della Comunità ebraica, oltre che Consigliere e Proboviro UCEI. Fondamentale il suo contributo per far avere a Genova un museo ebraico. Tra i riconoscimenti che hanno premiato la sua azione il Grifo d’oro massima onorificenza cittadina e la Medaglia d’onore del Presidente della Repubblica conferita al “suo” Centro.

(Nell’immagine: Piero Dello Strologo insieme a Liliana Segre durante la sua premiazione)