Genova ricorda Piero Dello Strologo
“La lezione di mio padre:
niente è impossibile se si osa”

Per la prima edizione del premio annuale del Centro che aveva appena fondato a Genova, intitolandolo alla memoria di Primo Levi, Piero Dello Strologo pensò subito in grande. “Porterò qui Elie Wiesel”, aveva detto ai suoi collaboratori. Wiesel era fresco di vittoria del Nobel e un conferenziere richiesto in tutto il mondo. Sembrava un’impresa impossibile ma riuscì, dando al premio, fin dalle origini, una proiezione e un respiro internazionale. Oltre trent’anni di lavoro che hanno richiamato a Genova grandi nomi del nostro tempo e che hanno reso l’istituzione di cui è stato non solo il fondatore, ma anche anima, cuore e polmone, una realtà tra le più vivaci del panorama culturale nazionale. Nell’imminenza del primo anniversario dalla scomparsa la sua creatura più amata gli ha reso ieri un commovente omaggio, iscrivendone il nome nell’albo dei vincitori.
“Per mio padre tutto si poteva ottenere, bastava osare” le parole del figlio Ariel, che ha ritirato il premio insieme a sua fratello Emanuele. Ricordo biografico, ma anche approfondimento di alcuni temi che più stavano a cuore a Dello Strologo nel corso della cerimonia svoltasi a Palazzo Ducale: il ruolo degli intellettuali nel tempo presente, i rapporti tra Stato e minoranza ebraica, eredità e retaggio dell’ebraismo sefardita. Una vivificazione del suo lascito, con l’impegno a portarne avanti missione e messaggio. “Ha dato un apporto fino all’ultimo istante, adattandosi anche al nuovo contesto della pandemia. Da marzo del 2020 a dicembre del 2021 è stato il promotore di circa 170 incontri online. Un patrimonio a disposizione, nella sua quasi totalità, sul canale YouTube del Centro. La sfida che ci lascia in eredità – afferma Ariel – è quella di proseguire nel suo solco, aprendoci ancora di più alle nuove generazioni”.
La cerimonia ha visto la partecipazione del sindaco Marco Bucci e dell’attuale presidente del Centro Primo Levi Alberto Rizzerio. A svolgere gli interventi sono stati invece Saul Meghnagi, David Bidussa e Myriam Silvera. Dal palco Ariel Dello Strologo ha rivolto una duplice dedica: al popolo iraniano in lotta per la libertà, nel pieno in queste settimane di una prova decisiva, e a chi dedica il suo tempo ad aiutare i migranti in fuga dal proprio Paese “in cerca di una vita migliore”.