“Dalla Calabria un segnale al Paese”

I rapporti tra la Calabria e il mondo ebraico sono tanto antichi quanto in poche altre parti d’Italia; una presenza quella ebraica disseminata in tutta la Regione, con molte decine di giudecche, di sinagoghe, di aree cimiteriali. E di questa presenza, ancora dopo 500 anni dall’uscita degli ebrei dalla Calabria, sono vivi i ricordi e le testimonianze. Talmente era connaturata nel tessuto sociale, economico, commerciale e anche culturale che neppure l’assenza forzata del materiale umano ha fatto venir meno il ricordo e anche il rimpianto di una perdita così dolorosa.
E se le testimonianze della cultura ebraica, del passaggio, o meglio della stabilità secolare, plurimillenaria degli ebrei, rivivono nelle pietre, nei vicoli, nelle case, nelle iscrizioni, si può dire che questo non basta, non è cioè sufficiente a colmare il vuoto e la sete di conoscenza, di cultura e di radici che è sicuramente sempre stata presente tra molte fasce di cittadini ed anzi è aumentata sempre di più negli ultimi vent’anni grazie a manifestazioni come la Giornata europea della cultura ebraica, che si celebra in moltissime località della Calabria, e ad eventi che sempre più frequentemente si vanno organizzando in tanti luoghi di questa terra, e non sempre e non solo per iniziativa del mondo ebraico. Sono molte le municipalità che promuovono momenti di incontro e di approfondimento su aspetti della cultura ebraica a dar luogo a un panorama vasto e composito di frammenti di storia locale, come parte di una storia universale.
In tutto questo fermento di interesse, attenzione e iniziative, la Regione Calabria ha avuto il merito di saper cogliere il nuovo che proviene dal mondo ebraico, pur nel solco di una antichissima tradizione, nuovo perché l’ebraismo può rappresentare, in una realtà complessa e ricca di aspettative ma anche di emergenze, un veicolo importante che permette di leggere e di raccontare la storia della Regione anche attraverso occhi differenti abituati da sempre allo studio e alla riflessione, ma anche alle fughe e all’esilio, alla messa al bando e al tempo stesso all’inserimento e al coinvolgimento nella vita e nella società del territorio.
È noto infatti che gli ebrei furono grandi protagonisti dello sviluppo di molte località della Calabria e soprattutto di Reggio, dove nella tipografia di Abraham Ben Garton nel 1475 furono stampati i primi commentari al Pentateuco in alfabeto ebraico, incluso il commento del Rashi, il cui originale è conservato presso la Biblioteca Palatina di Parma.
Ora con l’evento di oggi la Regione Calabria lancia un segnale al Paese, ponendo l’attenzione sul più antico testo ebraico a stampa che vide la luce proprio a Reggio Calabria; riuscire a far tornare il Commentario al Pentateuco di Rashì nella sua terra d’origine, in Calabria, anche solo per un limitato periodo di tempo costituirebbe un atto di forza simbolica e di vero e proprio traino per la Calabria, spostando così anche la narrazione della stessa Calabria in una direzione di grande impatto culturale a carattere internazionale.
L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane crede in generale e nello specifico attraverso il Progetto Meridione nell’importanza di fare cultura e di narrare anche sotto il particolare angolo visuale dell’ebraismo una storia che non è solo storia ebraica, ma è storia di questo Paese, perchè strettamente connaturata nei meandri e nelle viscere di queste terre alla storia e alla civiltà delle regioni del Sud.
Qui può esser sviluppata sia la la consapevolezza della propria identità, ma anche possono crearsi nuove forme di sinergie, di sicuro interesse e crescita, dal punto di vista culturale ed anche economico.
L’UCEI intende collaborare e per quanto possibile esser di supporto a chi, come la Regione Calabria, intende costruire e sviluppare una rete tra le diverse istituzioni che hanno tra i loro capisaldi anche quello di valorizzare le diverse specificità e le tante realtà che compongono il tessuto di una Regione.
E il poter riportare in questa terra, a Reggio Calabria un libro che è un documento di notevole importanza e pregio e che costituisce dopo oltre cinque secoli un punto fermo nella cultura ebraica mondiale, sarebbe un aiuto importante all’immagine che la Regione Calabria intende offrire al mondo, ossia un’immagine di crescita perché fondata sul dialogo e sul confronto tra realtà differenti e portatrici di valori umani universali necessari per un futuro di convivenza, di pace, di libertà e soprattutto di progresso civile.

Giulio Disegni, vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

(13 dicembre 2022)