“Chanukkah, la vittoria della luce”

Dal 1987 ad oggi, 35 anni ininterrotti di illuminazione della Chanukkiah hanno fatto di piazza Barberini un luogo di incontro e luce per molti romani. Luce che scaccia l’oscurità, ha ricordato rav Shalom Hazan nell’introdurre la prima accensione alla presenza di istituzioni e cittadinanza. In tanti, anche quest’anno, hanno raccolto l’invito di Chabad Lubavitch. Tra gli altri la vicesindaca Silvia Scozzese, che ha ricordato “il contributo importante offerto dalla comunità ebraica” alla città, l’ambasciatore d’Israele in Italia Alon Bar, che ha richiamato “la vittoria della luce” sulle tenebre, l’incaricato d’affari degli Stati Uniti Shawn Crowley, che ha sottolineato la necessità “di celebrare le diversità e comprenderci gli uni con gli altri”. Ruth Dureghello, la presidente degli ebrei romani, ha poi parlato di “fiammelle di coraggio, luce e libertà che, attraverso l’educazione, trasmettiamo alle nuove generazioni”. Così il rav Riccardo Di Segni, il rabbino capo, nel suo saluto: “Cosa facciamo a Chanukkah? Riaccendiamo le luci del Beth haMiqdash distrutte, ritorniamo alla situazione iniziale della Creazione in cui Adamo godeva di una luce eccezionale. Che questa luce risplenda per tutti noi”. A chiudere la cerimonia un intervento di rav Yitzchak Hazan, inviato di Chabad dal 1977: “La nostra è una speranza di pace. Una speranza estesa a tutto il mondo e non soltanto a Israele”.