Chi se lo sarebbe aspettato
Chi si sarebbe aspettato che Abramo e Sara da vecchi avrebbero generato un figlio? Chi si sarebbe aspettato che Giacobbe, che aveva passato il Giordano solo col suo bastone, si sarebbe esteso e arricchito? Chi si sarebbe aspettato che Giuseppe, dopo aver sofferto tutte queste disgrazie, sarebbe divenuto re? Chi si sarebbe aspettato che Mosè, gettato nel fiume, sarebbe divenuto quello che è divenuto? Chi si sarebbe aspettato che Rut, che era proselita, avrebbe fatto tornare il regno in Israele? Chi si sarebbe aspettato che David sarebbe divenuto re per tutte le generazioni? Chi si sarebbe aspettato che Israele all’epoca di Aman sarebbe stato salvato dal Santo, Egli sia benedetto? Chi si sarebbe aspettato che gli esiliati avrebbero ottenuto fama e gloria?
Queste parole non sono frutto di una riflessione di qualcuno dei nostri tempi, bensì sono tratte dal Bereshit Rabbà, una raccolta di midrashim di quasi 1500 anni fa. Il brano citato (cap. 88:7) è un commento all’ultimo versetto della parashà letta Shabbat scorso, Wayeshev (Genesi 40:23), nell’ottima traduzione di Rav Alfredo Ravenna (UTET 1978, pp. 736-737), un’opera da tempo esaurita che verrà meritoriamente ripubblicata dalla Giuntina. Nel brano, la lista di eventi è più ampia di quanto qui riportato e si potrebbe prolungare con molti altri episodi della storia del popolo ebraico, a cominciare da quello di Chanukkà che festeggiamo in questi giorni (“chi si sarebbe aspettato che i deboli e pochi avrebbero sconfitto i forti e numerosi?”).
Per non correre il rischio di allungare l’elenco in modo troppo riduttivo o, all’inverso, eccessivo, mi astengo dall’aggiungere altri avvenimenti della storia di Israele, antichi o recenti: ognuno può farlo a sua volontà. Vorrei però menzionarne almeno un altro. Chi si sarebbe aspettato che gli ebrei di Roma avrebbero accolto nella Sinagoga Maggiore papi e cardinali, presidenti della Repubblica, capi di governo e ministri, dopo i soprusi e le umiliazioni subite nei secoli di dominio pontificio e dopo le discriminazioni e persecuzioni durante il fascismo?
Alla memoria di coloro che, nonostante tutto, hanno creduto nella continuità del popolo di Israele e hanno avuto speranza.
Rav Gianfranco Di Segni
(22 dicembre 2022)