DafDaf dicembre 2022
La storia dei kibbutzim religiosi
Non c’è solo lo speciale dedicato a Chanukkah nel numero 136 di DafDaf, attualmente in distribuzione: oltre alle otto ricette consigliate da Claudia De Benedetti per la rubrica “in cucina”, due pagine – per non perdere le buone abitudini – sono dedicate a un libro. Come scrive Adam Smulevich, “il primo amore, ci viene detto, non si dimentica mai. Anche a distanza di tanti anni ne serberemo un ricordo dolce e forse anche un po’ malinconico, ma comunque sempre intenso”. Qualcosa di simile accadrà anche al dodicenne Ido, protagonista del romanzo dell’autrice italo-israeliana Ghila Piattelli Innamorato di una dossa. Nelle pagine seguenti torna la rubrica dedicata a Israele e al movimento dei kibbutzim e Daniel Reichel ricorda che sono tre i principi guida: condivisione, uguaglianza e lavoro. “La religione di solito non è uno degli ingredienti alla base di queste comunità, con un’eccezione piccola nei numeri ma comunque significativa nell’esperienza israeliana: i kibbutzim datim, ovvero quelli religiosi”. Sono sedici, e la loro storia inizia nel 1935, per arrivare alla fondazione del primo, il kibbutz Tirat Zvi, nel 1937. È con la sua storia e qualche immagine d’epoca che si chiude l’ultimo numero del giornale ebraico dei bambini. Buona lettura!
Ada Treves social @ada3ves