“Risoluzione anti-Israele,
dall’Onu ennesima vergogna”

Con una risoluzione che ha registrato 87 voti a favore, 26 contrari e 53 astenuti l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto alla Corte internazionale di giustizia di esprimersi sulla presunta “occupazione” e “annessione” di alcuni territori da parte di Israele. Nel documento si parla di “diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione costantemente violato” e si sostiene che Israele starebbe agendo nella direzione di “alterare la composizione demografica, il carattere e lo status” di Gerusalemme. Veementi le contestazioni all’iniziativa del governo israeliano appena insediatosi, anche per il rinnovato disconoscimento dell’ebraicità dell’area del Monte del Tempio (che si definisce con il solo nome islamico di “al-Haram al-Sharif”) in questa e altre sedi. “Come centinaia di altre risoluzioni ‘distorte’ votate nel corso degli anni, anche questa, vergognosa, non sortirà effetti”, le parole del premier Benjamin Netanyahu in un video messaggio diffuso ieri in serata. Per il neo ministro degli Esteri Eli Cohen “questa iniziativa rappresenta un ulteriore errore commesso dalla leadership palestinese, che da anni sostiene e incita al terrorismo e guida il suo popolo in modo tale da danneggiare sia gli stessi palestinesi sia la possibilità di risolvere il conflitto”. Il leader dell’Anp Mahmoud Abbas dal canto suo “ha ringraziato tutti i Paesi che hanno sostenuto la causa palestinese e tutte le parti che hanno lavorato per il successo di questa risoluzione”. L’Italia è tra gli otto Paesi dell’Unione Europea che hanno votato contro, insieme a Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna. A favore tra gli altri Russia e Iran oltre al blocco dei Paesi del mondo arabo e a maggioranza islamica. Anche quelli con cui Israele ha rapporti diplomatici più o meno consolidati come Egitto, Giordania, Marocco, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Sudan e Azerbaijan.