L’UCEI e la Meloni

Capisco il fastidio di molti di noi per il largo consenso che in Italia ha avuto un partito alcuni dei cui esponenti hanno militato (e alcuni dei cui elettori militano) in formazioni fasciste o neofasciste. Tuttavia non è compito dell’UCEI dar voce acriticamente a questo scontento. Infatti l’UCEI non è un partito politico, ma un’associazione volta a sostenere le comunità ebraiche in Italia, religiosamente, finanziariamente, organizzativamente e politicamente. Pertanto il fatto che la Presidente Meloni dica che le leggi razziali del 1938 sono state un’ignominia è addirittura più del necessario. A noi ebrei dovrebbe bastare che lei venga in Comunità partecipando alle nostre feste, che il suo Governo sostenga il pluralismo religioso e che l’8 per mille non venga ridotto. Di che altro ci interessiamo come UCEI e, nel caso, con quale mandato?
L’MSI era un partito politico italiano ammesso in Parlamento e pertanto non in contrasto con il divieto di ricostituzione del partito fascista. L’UCEI ne dà una lettura diversa anche se veritiera. Ma allora perché negli anni Cinquanta, Sessanta o Settanta non si è cercata una sponda per dichiararlo fuori legge? Forse è stato fatto, ma certo non con successo. Oggi, siccome l’incostituzionalità dell’MSI non è stata riconosciuta, se ne può benissimo ricordare la fondazione. Dà fastidio, concordo, ma non è illegittimo, né anti ebraico né anti repubblicano. Più in generale, perché la Presidente Meloni (che tra l’altro è presidente dei conservatori europei, non certo un raggruppamento di partiti fascisti) dovrebbe dissociarsi dal fascismo, un’epoca che lei non ha vissuto e le cui politiche tiranniche il suo partito, Fratelli d’Italia, non ha promosso né oggi promuove? Se mai questa dissociazione fosse stata necessaria, essa andava chiesta anni fa e non certo dall’UCEI. Adesso è tardi.
Su un altro tema, questo sollevato da Rav Bahbout, concordo: che sarebbe stato meglio per l’Italia rimanere neutrale nella seconda guerra mondiale. Tuttavia se vogliamo mantenere un certo rigore storico occorre anche ricordare che l’Italia è entrata in guerra per vincerla (e velocemente), non per perderla!. Ma mi domando ancora. Tutto questo cosa c’entra con l’ebraismo?
Insomma, vedo una enorme confusione di ruoli. In particolare, le posizioni prese pubblicamente dall’UCEI e che richiedono alla Presidente Meloni di dissociarsi dal fascismo sarebbero state legittime solo se in appoggio ad analoghe richieste provenienti dalla più ampia società italiana. Così isolate, proiettano l’UCEI in uno spazio non suo.

Alberto Heimler