Il vertice di Roma

Diversi quotidiani aprono con l’incontro avvenuto a Roma tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Corriere e Stampa descrivono un vertice sereno, durato un’ora e mezza. “La complicata trattativa per un patto europeo sulla redistribuzione dei migranti in arrivo sulle coste italiane e la necessità di rivedere il Pnrr, affinché l’Italia possa mantenere gli impegni, come fatto finora. Poi anche la condivisione di una condanna per le violenze in Brasile e la conferma del comune impegno a sostegno dell’Ucraina”, sono alcuni dei temi, spiega La Stampa, approfonditi nel corso del vertice.

La risposta di Lula. Sono state arrestate 1500 persone collegate all’attacco al cuore della democrazia brasiliana compiuto domenica da manifestanti pro-Bolsonaro a Brasilia. “La giustizia di Lula” titola Repubblica, che sottolinea le preoccupazioni del governo per l’inazione della polizia davanti all’azione violenza dei dimostranti. “Non si possono percorrere così facilmente gli otto chilometri che separano il campo-base dei bolsonaristi dagli edifici più protetti dell’intero Brasile, se la polizia militare non lo permette. Non si sventrano i locali del Congresso, del Tribunale supremo federale e del Planalto, arrivando fino al soglio blindato dell’ufficio di un presidente regolarmente eletto, se una parte infedele degli apparati di sicurezza non decide di rivolgere lo sguardo altrove”, spiega Repubblica, che racconta come Bolsonaro sia ora a rischio estradizione in quanto considerato l’istigatore delle violenze: l’ex presidente si trova al momento in Florida e potrebbe essere posto sotto processo. Sempre su Repubblica Michele Serra commenta quanto accaduto a Brasilia in questi termini: “I fascisti son fascisti, ecco tutto. Poi ci sono i necessari distinguo, le ovvie varianti storiche e geografiche, le sfumature che molto influiscono sul quadro d’assieme. Ma al fondo la questione rimane una sola, ed è che la ragione sociale dell’estrema destra, il suo Dna storico e culturale, è l’odio per la democrazia. Fa bene ricordare, almeno ogni tanto, che “odio per la democrazia” non è un concetto formale, o solamente ideologico. Significa odiare la libertà degli altri e cercare di impedirla con ogni mezzo. E gli altri non sono solo Biden e Lula: sono milioni di persone”.

Un nome nuovo per la Biblioteca nazionale di Napoli. Con un appello lanciato al ministro della Cultura Sangiuliano, al sindaco Manfredi e al presidente della Campania De Luca, il “Comitato 9 gennaio”, di cui fanno parte tra gli altri Comunità ebraica di Napoli e UCEI, ha chiesto che venga cambiato il nome alla Biblioteca nazionale di Napoli ancora dedicata a Vittorio Emanuele III, firmatario nel ’38 delle leggi razziste. A raccontare l’iniziativa, le cronache locali del Mattino e di Repubblica. “Vittorio Emanuele III – racconta a Repubblica Nico Pirozzi, coordinatore dell’associazione Memoriae – intitolò la biblioteca a se stesso circa cento anni fa. Un passato che va cambiato con un appello che coinvolga tutta l’Italia, visto che a lui sono intitolate anche scuole, luoghi di cultura e strade”.

Milano, segnalare il Memoriale della Shoah. Il prossimo 6 di febbraio verranno inaugurati nella Stazione Centrale di Milano un totem informatico e la segnaletica per raggiungere il Memoriale della Shoah, il luogo dove un tempo si trovava il Binario 21, il binario da cui partivano le deportazioni nazifasciste. Con l’installazione informatica i passeggeri potranno ricavare le spiegazioni tecniche e sintetiche sulla storia del luogo, scrive oggi Repubblica Milano. Il quotidiano ricorda che ad aver chiesto una segnaletica che desse maggior visibilità al Memoriale di piazza Safra era stata la senatrice a vita Liliana Segre, che dal binario 21 fu deportata nel 1944 assieme al padre Alberto.

Le pietre d’inciampo a Roma. “Ci passavo e ci passo ogni giorno innanzi al numero 240 di viale Trastevere, e l’ho già raccontato una volta ai lettori di questo quotidiano. E ogni giorno me ne vengono i brividi nel rammemorare quanto accadde la mattina presto del 16 ottobre 1943 in quella casa al cui secondo piano abitava una famiglia romana ebrea. I Sabatello, padre e madre e la bellezza di otto figli”. Così Giampiero Mughini sul Foglio raccontando come oggi in viale Trastevere a Roma verranno apposte cinque Pietre d’inciampo “papà Angelo Sabatello (nato nel 1893), sua moglie Costanza Citoni (nata nel 1897), il loro secondo figlio Carlo (nato nel 1920), il loro sesto figlio Umberto (nato nel 1927), il loro settimo figlio Franco (nato nel 1929). Gli altri cinque figli quella notte avevano dormito altrove e dunque si salvarono”.

Il regime iraniano, le proteste europee e i social. A rischio esecuzione al momento in Iran ci sono almeno cento persone, riporta il Giornale, che sottolinea come diverse cancellerie europee – e l’Alto rappresentante per la Politica Estera Ue – abbiano convocato i propria ambasciatori iraniani per protestare e chiedere la fine delle repressioni. “L’Iran è sempre più solo”, titola il Corriere che in un altro approfondimento evidenzia come su Twitter l’ayatollah Khamenei possa da tempo rilanciare indisturbato la propria propaganda. “L’uomo che tagliai fili con il mondo ai suoi cittadini, è il ‘titolare’ di cinque profili Twitter. Ne ha uno in inglese, uno in spagnolo, uno in russo, uno in farsi e uno in arabo. – riporta il Corriere – Oltre alla propaganda religiosa, agli annunci ufficiali e alle accuse violente contro l’America e Israele, dal sul profiliparla a quelli che chiama ‘I miei fan’, e si rivolge soprattutto alle donne, spiegando loro quale sarebbe il ruolo che ricoprono nella società. Ma anche online, la propaganda e il paternalismo dell’ayatollah non sembrano funzionare”. Su Twitter ad esempio Khamenei, ricorda la Stampa, ha sostenuto che chi manifesta è un traditore.

Gerusalemme-Kiev. Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen terrà giovedì 12 gennaio una conversazione telefonica con l’omologo ucraino, Dmitro Kuleba. Una decisione maturata, riporta un lancio d’agenzia ripreso da quotidiani oggi, a seguito delle critiche mosse nei suoi confronti dopo la telefonata avuta con il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov. Altre critiche erano state mosse dopo che aveva dichiarato che Israele “parlerà di meno pubblicamente” in merito al conflitto in corso in Ucraina.

Scontri ultrà. Stop alle trasferte per gli ultrà violenti, anche a chi li ha solo incitati, senza prendere parte attiva agli scontri. Daspo a vita, chiusura delle curve, fine delle agevolazioni nell’acquisto dei biglietti per le partite. Provvedimenti previsti anche per chi è stato denunciato e non ha ancora condanne definitive. È il giro di vite, racconta il Corriere, che il governo pianifica di fare dopo gli scontri in autostrada tra ultras del Napoli e della Roma. Ennesimo episodio di violenza legata al tifo che ha generato diverse polemiche e ha portato al momento a quattro arresti. A denunciare la debolezza dei provvedimenti contro gli estremisti delle curve, un articolo di Massimiliano Castellani su Avvenire in cui ricostruisce gli ultimi episodi di razzismo e antisemitismo negli stadi. E ricorda come in Francia e Germania i tifosi razzisti e antisemiti vengano subito puniti. “Da noi – denuncia Castellani – siamo fermi alle norme, purvalide, come quella introdotta lo scorso novembre dalla Lega di Serie A, la quale ha chiesto e ottenuto dalle singole società l’introduzione nei loro statuti di regole precise che rimandino alla lotta all’antisemitismo”.

Segnalibro. Il Corriere racconta il lavoro della storica del teatro Mara Fazio che nel volume Dal giardino all’inferno (Bollati Boringhieri) ricostruisce una parte della storia famigliare attraverso il carteggio tra la bisnonna in Germania e la madre in Italia: lettere che raccontano in presa diretta le vicende di una famiglia ebraica tedesca dall’ascesa al potere di Hitler, nel 1933, alla deportazione nel 1942 a Theresienstadt.

Iniziative di Memoria. Il Corriere segnala la rassegna “Le parole di Hurbinek” – promossa a Pistoia – che comprende dieci giorni di lezioni civili, rappresentazioni teatrali e laboratori per le scuole incentrate sulla Memoria della Shoah. Tra gli appuntamenti richiamati, lo spettacolo Le tre notti del ’43, di e con Enrico Fink.

Accordi sull’acqua. L’italiana Iren ha firmato un accordo di collaborazione con Mekorot, compagnia idrica nazionale di Israele e tra le aziende leader al mondo nel settore, per aprire una collaborazione – riporta il Sole 24 Ore – incentrata sulla collaborazione su perdite nella rete, qualità idrica e servizi.

Daniel Reichel