Ha Keillah, il nuovo direttore
è Sergio Terracina

Un nuovo direttore per Ha Keillah, glorioso bimestrale espressione del Gruppo di Studi Ebraici di Torino. Si tratta di Sergio Terracina, giornalista pubblicista e già Consigliere della Comunità ebraica di Milano oltre che co-fondatore del circolo giovanile ebraico Kadimah a Roma. Laureato in Economia, ha lavorato in aziende nazionali e internazionali ed è stato poi libero professionista e collaboratore di una rivista di settore. Sposato con Matilde Algranati, ha due figli: Susanna e Emanuele. Succede nell’incarico all’insegnante torinese Anna Segre, che ha diretto Ha Keillah dal 2010 fino a poche settimane fa. In una nota in cui si annuncia il passaggio di consegne si esprime il concetto che Ha Keillah, fin dalla sua nascita nel 1975, “non si è limitato ad essere un semplice foglio di dibattito e battaglia politica” all’interno della Comunità ebraica cittadina, “ma si è occupato di molteplici temi – storia, memoria, pensiero, tradizioni, istituzioni, cultura ebraica con un’attenzione costante a Israele – e ha sempre avuto e cercato lettori e collaboratori anche non legati allo stretto ambito torinese”. L’abitudine alle riunioni di redazione a distanza “acquisita da tutti in particolare a seguito della pandemia”, si aggiunge, “ha dato un’ulteriore spinta a questa tendenza (un editoriale del dicembre 2020 esprimeva appunto l’auspicio di ‘detorinesizzarci’), permettendo di allargare la redazione al di fuori dei confini del Piemonte”. Un ulteriore passo avanti in questa direzione “è dato ora dalla nomina del primo direttore non torinese nella storia del giornale, Sergio Terracina”.
Nel rivolgersi ai lettori in un editoriale di congedo intitolato “Arrivederci” Segre ricorda che il 2022 è stato “il trentesimo anno della mia permanenza nella redazione, nonché il mio dodicesimo da direttrice e il decimo da direttrice responsabile”. Una esperienza che definisce “straordinaria da molti punti di vista”. Trent’anni infatti di “dialogo redazionale, trent’anni di telefonate o scambi di mail con i collaboratori e con i lettori che mi hanno permesso di conoscere, o di conoscere meglio, persone meravigliose, trent’anni in cui in un modo o nell’altro ho dovuto occuparmi di quasi tutte le fasi necessarie alla creazione di un giornale”. Trent’anni, prosegue Segre, “sono un tempo davvero lunghissimo, quasi come un’intera vita lavorativa”. E come per ogni esperienza lavorativa, il suo pensiero, “a un certo punto subentrano la fatica, la stanchezza, ci si accorge di una lenta ma inesorabile perdita di entusiasmo”.
Quindi i ringraziamenti: “Ringrazio il Gruppo di Studi Ebraici per la fiducia che mi ha sempre accordato dal 1992 a oggi. Ringrazio i direttori con cui ho lavorato, David Sorani e Vicky Franzinetti. Ringrazio tutti i redattori, tutti i collaboratori e tutti i lettori che in questi trent’anni ci hanno dimostrato stima, solidarietà e affetto, e ringrazio anche tutti quelli che ci hanno criticato, e tutti coloro con cui ho discusso, e talvolta litigato, perché un giornale si alimenta anche (anzi, forse, soprattutto) di dialogo e di confronto tra idee diverse. Ringrazio infine tutti coloro – professionisti e volontari – che hanno contribuito e contribuiscono alla vita di questo giornale, dalla composizione alla stampa e alla spedizione, dalla gestione del sito alla correzione delle bozze”.
Infine un augurio “al nuovo direttore, alla redazione, e a tutti i collaboratori: Ha Keillah ha sempre avuto nei suoi 48 anni di vita un ruolo fondamentale nella vita dell’ebraismo torinese e italiano”. E oggi, conclude Segre, “è più necessario che mai”.

(Nell’immagine: l’ultimo numero di Ha Keillah)