L’indignazione del mondo ebraico
“Lavrov, un paragone delirante”

Molte reazioni, anche nel mondo ebraico, agli ultimi deliri del ministro degli Esteri russo Lavrov secondo il quale gli Stati Uniti d’America e i loro alleati avrebbero come obiettivo quello di praticare una “soluzione finale” nei confronti della Russia analoga a quella pensata da Hitler “per gli ebrei”. A dirsi “scioccato” lo European Jewish Congress, il cui presidente Ariel Muzicant definisce “vergognoso” il paragone proposto da Lavrov. Si tratta, sottolinea in una nota, “di una distorsione della Shoah al suo livello più basico”. Non la prima di cui si rende protagonista il sodale di Putin dall’inizio dell’aggressione militare all’Ucraina. “Tutto ciò – prosegue Muzicant – deve cessare. Ci avviciniamo alla Giornata internazionale della Memoria, il giorno in cui l’Armata Rossa ha liberato Auschwitz: il ricordo delle vittime della Shoah non può essere usato in modo così osceno”. Sulla stessa lunghezza d’onda Dani Dayan, il presidente dello Yad Vashem, il Memoriale della Shoah di Gerusalemme: “Le recenti osservazioni di Lavrov rappresentano un’interpretazione errata insensibile, delirante e pericolosa dei fatti storici e devono essere condannate. Sono una distorsione assoluta”. A condannare le affermazioni di Lavrov è stato tra gli altri anche il sottosegretario della Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, nel corso della conferenza stampa dedicata agli eventi per il Giorno della Memoria patrocinati da Palazzo Chigi in cui è intervenuto ieri insieme alla presidente UCEI Noemi Di Segni. “Analogie come queste sono stupidaggini e ci ricordano la necessità di un senso della misura”, la valutazione dell’esponente del governo. “Il Giorno della Memoria – ha poi affermato Mantovano – serve a far sì che della Shoah non si dia una lettura fuorviante, ad inquadrarla, a metterne in luce le specificità”.