Nanà e l’importanza dell’ascolto

Il maltrattamento di genere esiste in modo trasversale. “Esiste in praticamente tutte le culture, religioni. Tocca ogni età e ogni ceto sociale”. L’elemento comune è che per rispondere a questo problema, è necessario rompere il silenzio, trovare qualcuno con cui parlare. A sottolinearlo, la psicologa Tamara Rabà, psicoterapeuta presso il Dipartimento di salute mentale dell’Ospedale Niguarda di Milano. E per aiutare le donne a rompere questo silenzio, per permettere loro di raccontare un proprio disagio, è nato Nanà – Nashim leNashim, un servizio di volontariato di ascolto telefonico nato in seno alla Comunità ebraica di Milano, che ha preso il via di recente. L’obiettivo è quello di dare un aiuto concreto alle donne che si trovano in difficoltà con la possibilità di chiamare il Numero Verde 800 201645 (per informazioni, l’indirizzo mail chiamanana@gmail.com) e ricevere assistenza su diverse tematiche, non solo connesse alla violenza, ma con un ampio spettro di questioni, come ha ricordato una delle fondatrici del servizio, Rosanna Supino, presidente dell’Associazione medica ebraica, in occasione dell’evento organizzato sul tema dei maltrattamenti al Noar di Milano. Emblematico il titolo scelto per la serata: “Da noi non succede. Ma se succede? Se noi e le nostre relazioni siamo in affanno, con chi se ne parla? Cosa si fa?”. Interrogativi a cui Nanà si propone di dare risposte, così come le ospiti intervenute all’incontro: dalla citata Rabà a Diana de Marchi, presidente della Commissione Pari opportunità del Comune, dall’esperta di autodifesa Gabrielle Fellus alla psicologa della Scuola ebraica Isabella Ippoliti fino alla presidente di Mamachat Isabella Fioruzzi.
In ciascun intervento, davanti a una platea di quasi sole donne, si è spiegato sia cosa sia il maltrattamento di genere sia quali strumenti vi sono per garantire a chi ne ha vittima un ascolto. E Nanà è tra questi.