Viaggi della Memoria,
le parole di Segre

I lavori del Senato inizieranno oggi con la discussione della mozione presentata dalla senatrice a vita Liliana Segre sull’istituzione di una Commissione straordinaria “per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”.
Ieri intanto, da Palazzo Madama, è arrivato il via libera al disegno di legge che prevede un fondo a favore delle scuole superiori per visitare i campi di sterminio. Al riguardo Segre, le cui parole sono citate da vari media, ha detto che i Viaggi della Memoria “non sono gite” e che ad Auschwitz “si va in silenzio, con vestiti adeguati”, come “in un santuario”, in “un modo civile” e “magari avendo saltato la colazione del mattino”. Intervenendo in aula la Testimone milanese ha spiegato di aver sempre declinato ogni invito a tornare ad Auschwitz in visita: “Una volta fui invitata, nel 1995, c’erano molti personaggi, ma non me la sono sentita. Quando poi ho letto e sentito alla radio la descrizione delle pellicce della regina di Olanda e di Berlusconi, in quel momento ho pensato: come sono contenta di non aver accettato questo invito”.
Scrive tra gli altri La Stampa: “Pronuncia parole dure Liliana Segre, senatrice a vita. Lei ad Auschwitz è sopravvissuta e non ha mai voluto tornare e ieri al Senato, in occasione del voto sul ddl per i viaggi della memoria, ha voluto precisare il significato di un luogo che rischia di essere banalizzato dal turismo”.
“Arte e film contro l’indifferenza nella Giornata della Memoria” titola il Messaggero nel dare conto delle iniziative istituzionali patrocinate dal governo presentate ieri dal sottosegretario Alfredo Mantovano e dalla presidente UCEI Noemi Di Segni. Tra i cinque eventi illustrati alla stampa la sesta edizione della Run for Mem, che si svolgerà quest’anno a Milano (29 gennaio). “Un percorso breve e un percorso lungo per far crescere la consapevolezza dei partecipanti sul significato di alcuni luoghi chiave della persecuzione agli ebrei. L’invito è aperto a tutti: atleti, famiglie, semplici camminatori”, riporta l’edizione milanese di Repubblica. Di Segni, nel corso della conferenza stampa, ha anche risposto a una domanda sulla Commissione Segre. “Credo che la sfida non sia tanto di fare una nuova commissione, ma prendere le raccomandazioni che sono state fatte dalle conclusioni di questo lavoro importante presieduto dalla senatrice Segre e passare all’attuazione di alcune raccomandazioni molto significative, concrete e puntuali anche in termini di legislazione” le sue considerazioni nel merito, riportate dalla Stampa.

Vari giornali si soffermano sugli ultimi deliri del ministro degli Esteri russo Lavrov, intervenuto in una conferenza stampa che ha fatto il giro del mondo. “Lavrov – scrive La Stampa – aveva già sollevato un’ondata di indignazione sostenendo la tesi infondata secondo cui Hitler aveva origini ebraiche. Ieri si è attirato nuove critiche dichiarando che l’Occidente conduce una ‘guerra per procura’, e vuole una ‘soluzione finale’ contro la Russia ‘come Hitler per gli ebrei’”. Tra le reazioni menzionate quella di Dany Dayan, il presidente dello Yad Vashem: “Una rappresentazione menzognera e delirante dei fatti storici”.
È notizia delle scorse ore che gli Usa stanno trasferendo notevoli quantità di munizioni da depositi israeliani in supporto allo sforzo bellico di Kiev. “Lo ha fatto sapere il New York Times, spiegando che si tratta di una decisione presa alla fine dello scorso anno”, sottolinea il Sole 24 Ore. A confermarlo, si aggiunge, “un funzionario israeliano all’agenzia Reuters, affermando che l’allora premier israeliano Yair Lapid ha approvato il trasferimento”.

La Corte suprema d’Israele ha stabilito che il leader di Shas Aryeh Deri non potrà servire come ministro dell’Interno e della Sanità del nuovo governo in quanto, riporta il Corriere, “un anno fa aveva patteggiato la condanna per violazioni tributarie, si era dimesso dal parlamento e per evitare II carcere aveva promesso di ritirarsi dalla politica”. Il voto è passato con una maggioranza di 10 a 1: “Una decisione compatta che ora deve resistere all’urto del governo”.
Nella rubrica Pietre su Repubblica si parla di un altro ministro, Bezael Smotrich, autodefinitosi “una persona di estrema destra, omofobo, razzista e fascista”.

Ritrovate in una soffitta alcune foto inedite del Ghetto di Varsavia, le prime non scattate da nazisti. Saranno in mostra ad aprile, nella capitale polacca, nell’ottantesimo anniversario dell’insurrezione. Ne scrive Wlodek Goldkorn su Repubblica: “L’autore – racconta – era un polacco che sotto l’occupazione faceva il pompiere e da sempre il fotografo dilettante. Si chiamava Zbigniew Leszek Grzywaczewski, è scomparso nel 1993 e le foto le ha ritrovate suo figlio Maciej. Stando all’edizione polacca di Newsweek, che ha anticipato la storia, si tratta di un rullino con quarantotto fotografie: trentatré raccontano la fine del ghetto”.

Repubblica presenta anche la storia dell’ebrea torinese Elena Colombo. Si tratta, viene evidenziato, dell’unico caso documentato di bambina “che affrontò da sola, senza parenti o genitori, il calvario dell’arresto, della deportazione e dell’assassinio”. Due le iniziative curate da Fabrizio Rondolino per non dimenticarla: un libro di “prossima pubblicazione per Giuntina” e un cortometraggio in onda su RaiTre e RaiGulp per il Giorno della Memoria. Domani al cinema Farnese un’anteprima per le scuole “con una presentazione di Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma”.

Presentata a Roma la mostra Zakhor, curata dalla critica d’arte e direttrice del Centro di Cultura della Comunità ebraica Giorgia Calò. Scrive il Tempo: “Dalla provocazione alla riflessione, dall’accusa alla resilienza, tutte le opere sembrano lanciare un monito: ricordare e non dimenticare, un imperativo categorico che attraversa l’intera tradizione ebraica”. Nel nome di Mario Finzi (Resto del Carlino) le iniziative in programma a Bologna. Una figura, quella del musicista assassinato ad Auschwitz, che farà da “collante del programma complessivo”: ad annunciarlo il presidente della Comunità ebraica Daniele De Paz.

“Noi ebrei protetti dalla sorella del duce”. Così Famiglia Cristiana nel recensire A casa di donna Mussolini (ed. Solferino) di Cristina Petit e Alberto Szego. Il libro parla di una storia di salvezza che avrebbe avuto come artefice Edvige Mussolini, la sorella minore del dittatore. Afferma Szego: “Questo libro non vuole alimentare ossessioni revisioniste, ma raccontare una storia che si intreccia con la Storia di quegli anni. La mia famiglia è stata fortunata, altre no”.

Repubblica Torino segnala la proiezione, in programma stasera al Cinema Massimo, del documentario “Good morning Tel Aviv” di Giovanna Gagliardo. L’iniziativa, che vedrà anche gli interventi di Elena Loewenthal e Claudio Vercelli, è stata organizzata dall’Asset e dal Museo del Cinema. Sul Corriere Fiorentino (“Lo spartito magico di Pitigliano”) ampio spazio al libro di Angelo Biondi Gli ebrei nella Maremma e la Comunità di Pitigliano.

Adam Smulevich

(19 gennaio 2023)