Didattica della Shoah,
focus sull’Ucraina

Al via la quarta edizione del corso di perfezionamento dell’Università di Firenze sulla Didattica della Shoah con la direzione scientifica di Silvia Guetta. “Quello che i libri non trattano e che è importante sapere”, il tema scelto per gli incontri che si dipaneranno da gennaio a dicembre in cinque moduli elaborati in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e la Scuola Internazionale di Studi della Shoah di Yad Vashem. Il progetto, che prevede anche alcuni workshop, si sviluppa a partire dalla riflessione che “di fronte alla necessità di rispondere adeguatamente alle questioni di antisemitismo e razzismi e al ritorno di manifestazioni, mal celate, di apologia del fascismo” si fa sempre più insistente “la richiesta di prendere in considerazione una complessità di aspetti che permettano di comprendere meglio, oltre ai fatti umani, storici, educativi, politici, economici, religiosi” relativi alla Shoah, anche l’evolversi dei processi “che hanno preceduto e seguito i tragici eventi della Seconda guerra mondiale”.
In questo ambito è prevista anche una lezione aperta sull’Ucraina che si terrà il 2 febbraio alle 15 a Palazzo Vecchio. Tra gli ospiti il docente ucraino Boris Zabarko, rifugiato in Germania dallo scorso marzo, storico, vincitore del premio della National Academy of Sciences of Ukraine e presidente dell’associazione ucraina dei campi di concentramento e dei sopravvissuti al ghetto. Ad intervenire sarà anche Edda Fogarollo, autrice di una ricerca su una giovane ragazza di Odessa, Lucy Kalika, “che ha vissuto 820 giorni nel grembo della terra per salvare la sua vita e la vita dei suoi familiari dal nazismo”. Testimonianze volte entrambe a far conoscere “ciò che è accaduto in questa terra dell’Est Europa, rimasta nel silenzio per lunghi decenni a causa della Cortina di Ferro”.
La prenotazione all’evento del 2 febbraio è obbligatoria: perfezionamento.shoah.unifi@gmail.com

(Nell’immagine: alcuni corsisti dell’Università fiorentina durante un seminario allo Yad Vashem)