Il Premier Netanyahu all’alleato Deri:
“Devo a licenziarti da ministro”

La Corte suprema d’Israele si era espressa in modo inequivocabile: Aryeh Deri, leader di Shas, doveva essere rimosso dal suo ruolo di ministro della Sanità e dell’Interno. Incompatibile con l’incarico a causa dei suoi precedenti penali. “Si tratta di una persona che è stata condannata tre volte per reati nel corso della sua vita, e che ha violato il suo dovere di servire lealmente e legalmente la collettività mentre ricopriva alte cariche pubbliche”, aveva evidenziato la presidente della Corte Ester Hayut. Ora a “malincuore” il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato il licenziamento del suo alleato. “È con il cuore pesante, con grande dispiacere e con profondo dolore che devo sollevarti dai tuoi doveri di ministro del governo”, le parole di Netanyahu a Deri durante la riunione settimanale del suo gabinetto. Per il Premier la sentenza della Corte suprema rappresenta “una decisione infelice che ignora la volontà del popolo”. “Intendo cercare ogni modo legale per fare in modo che tu possa continuare a contribuire allo Stato di Israele con la tua vasta esperienza e capacità”. Deri ha comunque partecipato alla riunione, arrivando più tardi, e non ha poi commentato con i giornalisti il suo licenziamento. Lo ha però fatto per iscritto, affermando che “nessuna decisione giudiziaria mi impedirà di servire e rappresentare” i circa 400mila elettori del partito Shas che lo hanno votato. E promettendo di sostenere le riforme come quella della giustizia, che andrebbe a depotenziare il ruolo della Corte suprema. Una modifica contestata dalle opposizioni e da una parte del paese, come dimostra la grande manifestazione a Tel Aviv. Oltre 100mila persone che hanno esplicitamente contestato le manovre del governo.
Al di là delle contestazioni, per Netanyahu ora la situazione è complicata. Non è chiaro a chi ora deciderà di affidare i ministeri dell’Interno e della Sanità. Due ruoli chiave per l’esecutivo.
Di norma, scrivono i media israeliani, quando un ministro si dimette, i suoi portafogli passano automaticamente al primo ministro per un periodo temporaneo fino alla nomina di un nuovo ministro. Ma poiché Netanyahu è sotto processo per corruzione, la legge gli impedisce di ricoprire qualsiasi carica di gabinetto salvo la premiership.
Intanto il leader di Shas può mantenere il ruolo di vice Primo ministro, che rappresenta però un titolo sostanzialmente onorifico, senza reali poteri. Potrebbe però garantirgli di mantenere un posto di osservatore al tavolo del governo israeliano.