Israele, la piazza e la giustizia

Attesa in Israele per il possibile annuncio in queste ore da parte del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu del licenziamento del suo ministro dell’Interno e della Sanità Aryeh Deri, leader del partito religioso Shas. Una decisione dovuta alla sentenza dell’Alta Corte che ha dichiarato Dei incompatibile con il ruolo di ministro per la sua condanna penale per evasione fiscale dello scorso anno e la successiva sospensione della pena.
Intanto anche sui quotidiani italiani si parla della nuova grande manifestazione a Tel Aviv organizzata per contestare la riforma della giustizia proposta dal governo Netanyahu. “Tra uno sventolio di bandiere – quelle israeliane, quelle arcobaleno della pace e della comunità Lgbt+, quelle nere della protesta e anche alcune palestinesi – oltre 100 mila persone (stime della polizia) hanno voluto far sentire la propria voce – scrive oggi La Stampa – ed esprimere preoccupazione per l’annunciata riforma del sistema giudiziario, la dichiarata omofobia di alcuni esponenti della maggioranza e in difesa della Corte Suprema”.

L’Italia e l’intolleranza. “Donne, persone con disabilità, omosessuali. Sul podio della discriminazione online sono queste le ‘categorie’ di persone più prese di mira nel 2022, secondo le rilevazioni fatte da un pool di studiosi di diverse università italiane che hanno tracciato la settima edizione della ‘Mappa dell’intolleranza’, rapporto annuale pubblicato da Vox diritti”. A riportarlo oggi Repubblica, ricordando come il report, incentrato sull’odio online, verrà presentato domani mattina all’Università degli studi di Milano. Nell’anticipazione di Repubblica si legge come siano stati presi in esame 629 mila i tweet collegati ad alcune parole chiave riferite ad alcuni cluster, cioè categorie che di solito vengono prese di mira sui social. “Se nel 2021 risultò che il 69 per cento dei tweet erano aggressivi o di insulto e il 31 per cento invece ‘positivi’, – si legge nell’articolo – quest’anno la percentuale dei ‘negativi’ è salita al 93 per cento. Entrando nel dettaglio, i cluster più colpiti sono quelli delle donne (protagoniste del 43 per cento dei tweet d’odio rilevati), seguite dalle persone con disabilità (quasi 34 per cento), dalle persone omosessuali (quasi 9 per cento), dai migranti (oltre 7 per cento), gli ebrei (quasi 7 per cento) e gli islamici (0,15%)”.

Uno speciale per non dimenticare. Con l’avvicinarsi del 27 gennaio la Lettura del Corriere della Sera dedica un articolato dossier al tema della Memoria. Si parte con un testo di Claudio Magris dedicato all’intenso film Hometown. La casa dei ricordi, che vede protagonisti il regista Roman Polanski e il fotografo Ryszard Horowitz, scampati entrambi alla Shoah e insieme raccontano il ghetto di Cracovia. “I due amici, interpretando senz’alcuna finzione sé stessi, girano,- racconta Magris – le strade della loro infanzia e giovinezza, della loro vita familiare; strade delle deportazioni e della morte, ma per loro, nonostante l’orrore, anche dell’incanto e dell’ironia quotidiana”. Nelle pagine successive, la senatrice a vita Liliana Segre rievoca i giorni di prigionia trascorsi a Ravensbrück. Altre testimonianze di sopravvissute che furono recluse nel lager femminile sono raccolte nel progetto europeo “Voci da Ravensbrück”: un’iniziativa partita dall’Università di Siena volta a costruire un archivio unico online delle voci delle Testimoni e raccontato da La Lettura. Di donne negli anni del Reich il dossier parla anche attraverso libro Figlie della Resistenza (Mondadori) di Judy Batalion, che ripercorre la partecipazione di giovani ebree alla lotta partigiana contro i nazisti nella Polonia occupata. Si prosegue con un approfondimento dedicato alla mostra a Roma della Fondazione Museo della Shoah, a cura dello storico Marcello Pezzetti, dedicata ai tre campi di Treblinka, Sobibor, Belzec. Tra le letture suggerite, KZ2 (Ronzani), secondo volume firmato da Davide Romanin Jacur e dedicato ai luoghi della persecuzione nazista; #AnneFrank. Vite parallele (Feltrinelli) di Sabina Fedeli e Anna Migotto e il saggio dello storico Giorgio Fabre Il Gran Consiglio contro gli ebrei 6-7 ottobre 1938: Mussolini, Balbo e il Regime (Il Mulino).

Memoria sullo schermo. Si intitola Il respiro di Shlomo, il documentario dedicato a una delle più importanti voci di Memoria italiane, Shlomo Venezia. La pellicola, diretta da Ruggero Gabbai e scritta da Marcello Pezzetti, sarà proiettata il 23 gennaio al Teatro dell’Opera di Roma e la sera del 27 su Rai 1. Sull’approfondimento di Repubblica Robinson, Pezzetti racconta il primo incontro con Venezia, la sua storia unica di sopravvissuto che faceva parte del Sonderkommando, il gruppo di prigionieri che nel lager aveva il compito di occuparsi dei cadaveri di chi veniva ucciso nei forni crematori.

Ascolta Israele. Verte attorno alla preghiera Shemà l’intervento di rav Roberto Della Rocca in occasione dell’incontro di questa sera per il ciclo “Piccola scuola di sinodalità”, organizzato dalla Fondazione per le scienze religiose di Bologna (Fscire). Intervistato da Avvenire, il direttore del Dipartimento educazione e cultura dell’UCEI spiega che lo Shemà “è una raccolta di tre passi della Torah, una professione di fede che ha accompagnato il popolo ebraico in tutta la sua storia, nei momenti di speranza e di disperazione. Rappresenta la parola di Dio all’uomo, un monito”. Rispetto al dialogo con il cristianesimo, il rav afferma che “quando fatto in buona fede per capire come l’altro veramente è, non come vorremmo fosse, risulta sempre fruttuoso. Sono le diversità che in qualche modo danno vita al progresso, alla dialettica”.

Conti con il passato. Con una cerimonia al Centro Pitigliani di Roma, il Club alpino italiano (Cai) riconsegnerà le tessere associative ai discendenti degli ebrei espulsi a seguito delle leggi razziste del 1938. “Dopo 80 anni – si legge in una nota dell’ente ripresa da Avvenire – il Cai riapre la questione e inaugura un percorso di autocritica, riflessione storica e rielaborazione etica”.

Segnalibro. Si intitola Il fuoruscito (Piemme) il libro che Marco Ventura dedica alla storia di Angelo Fortunato Formiggini, editore ebreo protagonista della cultura italiana degli anni Venti e Trenta, morto suicida dopo la promulgazione delle leggi razziste in Italia. Il libro, scrive Aldo Cazzullo nella prefazione pubblicata oggi dal Corriere, “fa giustizia di molte menzogne, di molte calunnie dure a morire, sopravvissute anche alla caduta del regime” e legate al destino di Formiggini. Su Avvenire invece Massimo Giuliani parla della pubblicazione in Italia dei sermoni che rav Kalonymus Kalman Shapira, il rebbe chassidico di Piaseczno, compose per offrire motivi di resistenza alla sua comunità richiusa nel Ghetto di Varsavia. A pubblicarli, sotto il titolo Nuovi responsi di Torà dagli anni dell’ira a cura dell’ebraista Luigi Cattani, l’editore Giuntina. Sul Domenicale del Sole 24 Ore si racconta invece dell’autobiografia di Annette Wieviorka, pubblicata in Francia. La storica dell’ebraismo e della
Shoah indaga le vicende della propria famiglia. Sulle stesse pagine viene presentato anche Un antichista di fronte alle leggi razziali, volume a firma di Federico Melotto dedicato a Mario Segre, uno dei più promettenti studiosi italiani di epigrafia greca, assassinato ad Auschwitz nel 1944.

Daniel Reichel