Memoria e ricerca storica,
l’impegno della Sapienza

Censire, selezionare e rendere consultabile la documentazione relativa alla politica antisemita e all’espulsione degli ebrei dall’Università di Roma in conseguenza delle leggi razziste. È l’obiettivo della piattaforma online www.1938-sapienza-leggirazziali.it, presentata quest’oggi dall’Università Sapienza durante i lavori del convegno ‘L’Università di Roma e le leggi razziali del 1938’ con l’accompagnamento di una targa svelata in memoria delle donne e degli uomini dell’ateneo che furono vittima dei provvedimenti antisemiti, della persecuzione antiebraica “e dell’indifferenza di tanti”. Ad inaugurarlo le riflessioni della rettrice Antonella Polimeni e del presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia.
Il progetto – sviluppato da un team coordinato da Umberto Gentiloni Silveri e di cui fanno parte anche Marco Di Maggio, Serena Di Nepi, Federico Goddi, Manuele Gianfrancesco, Cinzia Iossa, Nica La Banca e Stefano Mangullo – ha preso le mosse dalla mappatura, schedatura e indicizzazione dei fondi conservati presso l’archivio storico dell’ateneo e si presenta come una banca dati, “di facile consultazione, open access e in continuo arricchimento, una prima bibliografia di riferimento e una serie di percorsi di ricerca, destinati a ulteriori ampliamenti”. L’accordo sul piano storiografico è rilevante, sottolineano i curatori, “perché l’Università di Roma, ateneo più grande d’Italia e fiore all’occhiello del regime fascista, costituisce un caso di studio di primaria importanza, finora inadeguatamente studiato”. La sfida sarà pertanto quella di analizzare e ricostruire da diversi punti di vista “l’impatto delle leggi razziali e in generale dell’antisemitismo sull’Università di Roma: il ruolo della governance accademica nell’applicazione delle misure discriminatorie, gli effetti sulla comunità accademica e universitaria, le modalità di penetrazione delle ideologie razziste e il conseguente adeguamento degli insegnamenti e dei saperi, gli elementi di continuità e le perduranze di lungo periodo”. In questo senso l’attività di selezione, acquisizione e schedatura ha finora riguardato circa tremila documenti del fondo Ufficio del personale estratti dai fascicoli individuali “di 67 soggetti (61 uomini e 6 donne) espulsi o allontanati dall’Università di Roma: 8 professori ordinari, 2 emeriti e un incaricato; 26 liberi docenti; 12 assistenti e aiuti di ruolo e incaricati; 15 assistenti e aiuti volontari; 2 lettori di lingue straniere; una tecnica”.
Due le direttrici di sviluppo del progetto sulla base di risultati raggiunti: un’ulteriore ricerca nell’archivio storico della Sapienza e in altri archivi sia italiani che stranieri “per colmare le lacune documentarie, con particolare riferimento ai nominativi mancanti tra i fascicoli del fondo Ufficio del personale e a quelli che richiedono una analisi supplementare”. Oltre a ciò, l’ampliamento ad altri temi e aspetti “legati all’impatto dell’antisemitismo sull’Università di Roma, e al tentativo, da un lato, di un inculcare l’ideologia antisemita e, dall’altro, di espungere la cultura ebraica”. Oltre alla piattaforma, altre modalità di divulgazione saranno la disseminazione scientifica, mediante pubblicazione di contributi, convegni e seminari, e il coinvolgimento, in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah, di docenti e studenti delle scuole medie superiori attraverso cicli di incontri e laboratori didattici.