Emilio Sacerdoti, l’omaggio della magistratura
Emilio Sacerdote nasce a Vibo Valentia nel 1893. Partecipa alla prima guerra mondiale con il grado di capitano, per poi, concluso il conflitto, ottenere l’incarico di procuratore sostituto del re in diverse città italiane. Nel 1938, insultato come ebreo in una pubblica udienza, si dimette, scegliendo di aprire uno studio privato come avvocato penalista a Milano. Sei mesi più tardi, a causa delle leggi razziste, è costretto a chiudere attività e studio. Due anni dopo il suo nome sarà cancellato dall’Albo degli avvocati. Con l’8 settembre 1943 la famiglia decide di rifugiarsi nelle Valli di Lanzo, dove lui entra a far parte della Resistenza. Un anno dopo, nel settembre del 1944, viene catturato e deportato a Flossenburg. L’8 marzo del 1945 viene assassinato a Bergen Belsen. In queste ore la sua vicenda è stata ricordata a Vibo Valentia, dove il tribunale della città ha voluto intitolare a Sacerdote una delle sue aule. A intervenire all’evento tra gli altri il vicepresidente UCEI Giulio Disegni.