Il 27 gennaio a Torino
“Memoria, impegno che va oltre un giorno”

Il 27 gennaio non è un momento per la Comunità ebraica, ma è rivolto a tutti affinché sappiano “qual è il bene e qual è il male”. A ricordarlo questa mattina, rav Ariel Finzi, rabbino capo di Torino nel corso della cerimonia al cimitero Monumentale della città, organizzato come ogni anno per il Giorno della Memoria. Un intervento tenuto davanti al muro che ricorda gli ebrei torinesi deportati dal binario 17 di Porta Nuova. 479 persone, di cui solo in trenta fecero ritorno.
“L’orrore della Shoah accadde nel cuore della civile Europa, fascismo, nazismo e razzismo sono sentimenti di supremazia che non nacquero per caso. Furono il prodotto di una visione che alimentava la propria ideologia nella distorsione della storia. Ancora oggi, pur nella diversità del contesto, sono numerose le parole d’odio diffuse”, la riflessione del sindaco di Torino Stefano Lo Russo dalla Sala Rossa del Comune in occasione della seduta dedicata al Giorno della Memoria. A intervenire, anche il presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni, che ha ricordato come la scomparsa dei sopravvissuti responsabilizzi tutti nel non disperdere le loro preziose testimonianze. “C’è dunque un enorme lavoro da svolgere, non solo il 27 gennaio, ma in ciascuno dei 365 giorni dell’anno, per non far cadere nel vuoto le parole dei pochi sopravvissuti alla Shoah e per un indispensabile e indifferibile impegno delle Istituzioni, della scuola, delle associazioni culturali, delle forze politiche e sindacali, delle confessioni religiose per operare nella trasmissione della memoria – le parole del presidente Disegni – e, attraverso questa, per far crescere una coscienza civile che affondi le sue radici nei valori di eguaglianza, giustizia e libertà sanciti nella Costituzione della nostra Repubblica nata dalla Resistenza al nazi-fascismo”.
Tra le iniziative organizzate in città per questo Giorno della Memoria, anche il concerto Lechaim al teatro Alfieri in cui il cantante Raiz e la Auditorium Band hanno affrontato musiche attinenti al tema della Shoah e alle discriminazioni, così come brani composti da artisti contemporanei ebrei. L’evento, promosso dal Polo del ‘900, si è tenuto alla presenza di Lidia Maksymowicz, sopravvissuta ad Auschwitz.