La cerimonia a Casale
Memoria e storie di salvezza

Larga partecipazione a Casale, in via Alessandria, per la cerimonia di deposizione di una corona al cardine del cancello del vecchio ghetto ebraico in ricordo di tutte le vittime della Shoah. L’evento si è aperto con il saluto del sindaco Federico Riboldi e con questa annotazione storica: “Pochi si ribellarono, anche se molti aiutarono”. Quindi la testimonianza di Adriana Ottolenghi, vicepresidente della Comunità ebraica, e il ricordo dell’aiuto avuto per scampare all’eccidio durante l’occupazione tedesca in un piccolo comune della val Cannobina. A nome della Comunità Diletta Carmi ha messo in luce il significato europeo e odierno della Giornata. Infine monsignor Francesco Mancinelli, nel portare la solidarietà della diocesi, ha fatto appello ai giovani: “Dalle memorie di tanta morte scaturisca la vita… Non siate indifferenti”. Da aggiungere che al termine della cerimonia una delegazione si è recata al cimitero urbano di Casale per deporre una corona di alloro al Famedio Imi in memoria degli Internati Militari Italiani di origine monferrina rimpatriati dai cimiteri militari della Germania con la presenza dei parenti, dell’associazione “Li riporteremo a casa in Monferrato”, degli Alpini. Sempre oggi, a Moncalvo, in collaborazione con il Comune astigiano, accensione in vicolo 27 Gennaio di un lume in ricordo delle vittime della Shoah.
Domenica 29 gennaio ore 16 nell’androne della Comunità ebraica di Casale (vicolo Salomone Olper) si darà lettura dei nomi degli ebrei deportati da Casale e da Moncalvo e saranno accesi sei lumi (più uno) in ricordo dei milioni di vittime della Shoah. A seguire riflessioni nel contesto del Giorno della Memoria sulla mostra “Instabile come la Speranza” a cura di Daria Carmi.
Alberto Angelino