Milano, correre per non dimenticare

Davanti all’ex Albergo Regina, che dal 13 settembre 1943 alla Liberazione fu sede delle SS e della Gestapo, ha preso il via nelle scorse ore la commemorazione ufficiale del Giorno della Memoria a Milano. Come recita la targa presso l’ex Albergo Regina: “Qui furono reclusi, torturati, assassinati, avviati ai campi di concentramento e di sterminio antifascisti, resistenti, ebrei di cui il nazismo e il fascismo avevano deciso il sistematico annientamento”. Da qui domenica (29 gennaio) passeranno i partecipanti della Run For Mem, la corsa non competitiva per la Memoria organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme alla Comunità ebraica milanese.
Due i percorsi possibili per chi ha scelto di aderire alla manifestazione: uno da 4,8 chilometri, uno da 12. Entrambi seguono un itinerario legato ai luoghi della Memoria, ma anche della vita ebraica della città. A partire dal Memoriale della Shoah, in Piazza Edmondo Safra 1, dove alle 10.30 prenderà il via la manifestazione. “Abbiamo già avuto molte adesioni, ma speriamo soprattutto che partecipino molti giovani”, l’auspicio del vicepresidente UCEI Milo Hasbani nel corso della cerimonia all’ex Albergo Regina.
Alle nuove generazioni si è rivolto il pensiero del presidente della Fondazione Memoriale della Shoah Roberto Jarach. “La nostra azione è rivolta al massimo ai giovani affinché custodiscano i valori della Memoria, li conservino per migliorare la società. Raggiungeremo come Memoriale il traguardo delle cinquantamila visite di studenti. Numeri che ci confortano e su cui continueremo a lavorare”, le parole di Jarach. “Ci colpiscono e rattristano le parole della senatrice Segre rispetto alla possibilità che presto la Shoah diventi solo una riga sui libri di storia. Dobbiamo impedire a tutti i costi che questo accada”, l’impegno dell’assessore al Bilancio di Milano Emmanuel Conte. A lui, Hasbani ha consegnato simbolicamente una borsa della Run For Mem a cui il Comune ha dato il proprio patrocinio.
Di un’epoca difficile in cui le intolleranze tornano a farsi sentire, ha parlato Ilan Boni, vicepresidente della Comunità ebraica di Milano. “Spesso vengono derubricate a bravate, ma non dobbiamo abbassare la guardia”. Un messaggio simile a quello del presidente dell’Anpi Milano Roberto Cenati. “Se la senatrice Segre ha bisogno della scorta per le minacce di morte che riceve vuol dire che qualcosa di profondamente grave è ancora presente nelle coscienze degli italiani”. Vuol dire che l’antisemitismo è ancora ben presente, il suo monito. Simile a quello della vicepresidente dell’Adei Milano Roberta Avital.
Il pericolo dell’antisemitismo oggi è stato inoltre sollevato da rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano, in occasione del tradizionale concerto della Memoria organizzato al Conservatorio Verdi. Aprendo l’evento – organizzato dall’Associazione Figli della Shoah in collaborazione con Comunità ebraica, Conservatorio, Fondazione CDEC e Fondazione Memoriale della Shoah – il rav ha sottolineato come “i dati in Europa e nel mondo ci dicono che l’antisemitismo è in crescita” nelle sue diverse forme.