Trieste, Memoria in Risiera
Il 18 settembre del 1938 MussolinI annunciò da Trieste, in piazza Unità d’Italia, l’entrata in vigore delle leggi razziste.
“Se nella nostra città nel settembre del ’38 è stato seminato il seme dell’odio è altrettanto vero che a Trieste non ha attecchito, ma è, invece, cresciuto forte l’albero dell’amore e della convivenza dove culture, religioni, razze si trovano e incontrano e, insieme, contribuiscono alla nostra crescita sociale, culturale ed economica” il pensiero espresso dal sindaco della città giuliana Roberto Dipiazza durante la cerimonia per il Giorno della Memoria svoltasi alla Risiera di San Sabba, l’unico campo di sterminio in funzione in territorio italiano. A partecipare all’evento una delegazione della Comunità ebraica triestina guidata dal suo presidente Alessandro Salonichio e dal rabbino capo Alexandre Meloni. La cerimonia in Risiera, visitata negli scorsi giorni dal ministro dell’Interno Piantedosi, si è aperta con la deposizione di una corona d’alloro alla memoria delle vittime da parte del prefetto Pietro Signoriello, del presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e dello stesso Dipiazza. “Se è vero che l’antisemitismo di Stato, almeno nell’Occidente democratico, rappresenta un fenomeno storicamente rilevante ma fortunatamente inattuale, altrettanto non può dirsi in merito alla persistenza, in seno alle nostre società, di sacche di intolleranza, strisciante o manifesta, nei confronti delle comunità ebraiche e di Israele”, l’osservazione a margine di Fedriga. Che ha poi aggiunto: “Il 27 gennaio non è quindi esclusivamente un’occasione per ricordare le vittime della Shoah, ma anche per rammentare a noi tutti che il passato, se dimenticato, è destinato a ripetersi”.
(Foto: Giovanni Montenero)