Milano, in dialogo su Abramo

Il patto di Abramo con Dio, l’annuncio della nascita del figlio Isacco, il ruolo di Sara e quello dei messaggeri. Sono alcuni dei temi su cui si sono confrontati lo scrittore e poeta Erri De Luca e la regista e studiosa di ebraismo Miriam Camerini al Centro San Fedele di Milano. Un dialogo, moderato da Claudia Milani, docente di Storia del pensiero filosofico ebraico, parte del ciclo di incontri tra Torino e Milano – pubblicata anche online – dedicato ai capitoli 11-22 del libro della Genesi. “La missione di Abramo: carità e giustizia”, il titolo dell’incontro promosso nell’ambito delle iniziative di dialogo ebraico-cristiano e organizzato da Comunità ebraica, Chiesa valdese, Chiese battiste, Amicizia Ebraico-Cristiana, Centro teologico dei padri gesuiti di Torino e, per Milano, dalla Fondazione Carlo Maria Martini. “Abramo è il primo circonciso perché quel patto inizia con lui. – ha ricordato De Luca nel suo intervento – Ed è con questo patto che si realizza il cambio di nome: da Abram ad Abraham, ovvero padre di moltitudine”. Sull’accoglienza dei tre malakhìm da parte di Abramo si è soffermata Camerini. “Nel primo verso ci dice che è Dio che viene a visitare Abramo. Il secondo riformula: come è che Dio viene a visitare Abramo? Sotto forma di tre persone”. Da qui, ha spiegato Camerini, si innesca tutto il passaggio in cui viene descritta l’accoglienza dei tre messaggeri, con la preparazione del banchetto in loro onore. “A un certo punto uno solo dei tre parla ad Abramo e gli dice: tornerò da te in quest’epoca tra un anno e Sarah avrà un figlio”. L’annuncio dunque ad Abramo e alla moglie Sarah, entrambi ormai anziani, della nascita di Isacco. Passaggio, ha evidenziato Camerini, che rappresenta un momento chiave nella storia della discendenza del popolo d’Israele.