La Spal in visita al Meis:
“Lavoriamo insieme per i giovani”

La dirigenza, l’allenatore, la squadra al completo. Occhi fissi sull’allestimento e orecchie ben aperte a cogliere il valore e gli snodi più significativi di una storia italiana nella sua evoluzione bimillenaria. Ospiti speciali nella sale del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, che ha ieri accolto in visita una delegazione con i colori bianco e azzurro della Spal. Un pilastro dell’identità locale, molto oltre i confini dello sport, la cui gloriosa vicenda si è intrecciata anche a quella della famiglia Bassani. Enrico, il padre di Giorgio, ne fu infatti il presidente tra il 1920 e il 1924. Anni pionieristici ma anche di gloria per il club, che sfiorò addirittura il titolo nel fatidico 1922 dell’avvento al potere del regime (a fermarla in semifinale fu la Sampierdarenese). Bassani avrebbe poi gettato la spugna nel 1924, nell’anno avvelenato dal delitto Matteotti. Pochi come il figlio Giorgio avrebbero saputo raccontare i crimini dell’Italia fascista nel suo Giardino dei Finzi-Contini emblema di un’epoca e del suo abisso morale.
Un intreccio evocato dal direttore del Meis Amedeo Spagnoletto nel dare il benvenuto alla rappresentativa estense, guidata oggi in panchina da Daniele De Rossi. “Questo gesto getta le basi per una collaborazione che vedrà impegnate le nostre istituzioni nell’importante compito di estirpare ogni traccia di razzismo e antisemitismo, purtroppo ancora presente sugli spalti di troppi stadi italiani” l’annuncio di Spagnoletto nell’ambito della visita, pensata per il Giorno della Memoria e andata concretizzandosi “grazie a un’idea e all’impegno profuso dall’avvocato Marcello Sacerdoti”. La richiesta di un incontro al Meis è stata poi formalizzata dalla Spal, su iniziativa del suo presidente Joe Tacopina. “Come sottolineato in diverse occasioni – la sua riflessione – sono convinto che il nostro club debba essere parte integrante della città e delle proprie istituzioni mettendosi al loro fianco in ricorrenze importanti come questa. Credo che sia nostro compito contribuire a mantenere sempre viva la memoria per evitare di ricadere negli atroci errori commessi in passato”. Il modo migliore per farlo, ha detto ancora Tacopina, “è continuare a parlarne e mantenere viva l’attenzione nelle nostre azioni quotidiane, motivo per cui ci impegneremo insieme al Meis ad individuare attività e percorsi didattici da proporre alle nuove generazioni”.