Il caso Cospito
e le tensioni in aula

L’apertura di quasi tutti i giornali è sul caso Cospito, sulle dichiarazioni in aula del deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, sul ruolo svolto dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove e sulla dialettica politica di queste ore.
“Dal Fronte della Gioventù a via Arenula, dai convegni negazionisti dell’Olocausto e pro-Mussolini (‘l’uomo della pace’) alla seconda poltrona, ora traballante, del ministero della Giustizia. Un’ascesa politica nel segno della fedeltà a Giorgia Meloni, di cui riposta e ritwitta ogni sospiro” scrive di lui Repubblica, in un articolo biografico in cui Delmastro è definito “il meloniano doc che bruciava i libri al liceo”. Ad essere segnalata la sua presenza come ospite “alla festa nazionale di CasaPound a Verona” del 2019 e l’aver organizzato a Biella “un convegno con ospite lo storico negazionista inglese David Irving: uno che definisce i campi di sterminio una invenzione”.
L’opposizione ha chiesto le dimissioni sia di Donzelli che di Delmastro. “La premier confida che la polemica si depotenzi, sposta l’attenzione sugli attacchi allo Stato degli anarchici, sottolinea che ‘non è stato l’esecutivo ad alzare i toni’. Ma non c’è dubbio che abbia avvertito il colpo”, riferisce il Corriere. A testimoniarlo, si aggiunge, “quel senso di ‘amarezza’ che ha accompagnato la giornata del sottosegretario alla Presidenza Mantovano e il lavoro di quanti si sono adoperati per trovare una soluzione”. 

Lo scorso Shabbat Gerusalemme è stata colpita da un terribile attentato. L’inviato di Repubblica si è recato a Shuafat, la realtà da cui proveniva il terrorista ventunenne poi neutralizzato dalle forze dell’ordine. Con riferimento ai giovani di Gerusalemme Est si legge che “vivono in un limbo, hanno documenti israeliani, vogliono la violenza ma sono isolati, non possono arruolarsi nei gruppi armati palestinesi dei Territori che per loro non sono accessibili”. Al termine del suo resoconto il giornalista pone questa domanda: “L’Autorità palestinese a Shuafat non ha giurisdizione, ma se l’avesse riuscirebbe a contenere la rabbia che c’è qui?”. Il padre del terrorista esprime questo pensiero: “L’Autorità palestinese è un’agenzia di sicurezza a contratto, lavora per la sicurezza degli israeliani e di Abu Mazen”. 

Le rubriche televisive riservano dello spazio alla fiction Rai sulla figura della “Giusta tra le nazioni” Fernanda Wittgens. Secondo Aldo Grasso (Corriere) il risultato sarebbe “piuttosto scolastico, utile per conoscere la cultura, il coraggio, l’impegno civile della direttrice di Brera, ma privo di una corrispettiva attenzione alla scrittura”. Tutto, aggiunge Grasso, “è spiegato e rispiegato come se ci si rivolgesse a un pubblico che non ha confidenza con il mondo finzionale”. Per Antonio Dipollina (Repubblica) quello andato in onda su Rai 1 è “un film-tv doveroso: da intendere anche come fatto per dovere e confidando, si direbbe troppo, nella forza intrinseca della vicenda, narrata come in una cronologia senza rischiare alcun guizzo”. Nei prossimi giorni Rai Tre trasmetterà “Quei due”, film di Wilma Labate sulla storia di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano. Per La Stampa si tratta di una parabola “ricostruita tra contrasti e chiaroscuri, tra jeans e costumi d’epoca, tra eccessi temerari e tardivi ripensamenti, come le loro vicende richiedono”. 

“Auschwitz intrappola gli ebrei nella morte: li identifica con il loro sterminio. Per questo si corre il rischio che la Memoria si affievolisca e la celebrazione del 27 gennaio divenga un rituale stanco. Soprattutto ai giovani bisogna parlare della vita, di coloro che coraggiosamente, senza essere né eroi né santi, si sono spesi per salvarla, come i Giusti, ricordati nei vari giardini, come quello sul Monte Stella a Milano”. È l’opinione di Francesco Cataluccio (Il Foglio). 

L’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, segnala l’iniziativa “Ebraismo e cristianesimo a scuola” in programma il 15 e 16 marzo al Meis di Ferrara, promossa da Conferenza Episcopale Italiana e UCEI. Nell’occasione, si legge, “verranno presentate alcune schede sull’ebraismo destinate alla redazione dei libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole”

Su Repubblica Roma, in un articolo sulle prossime elezioni regionali, viene segnalato l’incontro, avvenuto ieri, tra la candidata M5S alla presidenza del Lazio Donatella Bianchi e la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello e il rabbino capo Riccardo Di Segni. A farne menzione è anche il Corriere Roma, che riporta il desiderio di Bianchi, in caso di vittoria, “di dare un nuove impulso agli uffici scolastici regionali affinché siano moltiplicate le iniziative dedicate alla memoria della Shoah e si riprenda una serrata programmazione, interrotta dalla pandemia, dei viaggi nei campi di Auschwitz, Birkenau e altri”. 

“Il capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Crosetto accusa le associazioni filo-palestinesi ‘di antisemitismo’. La platea insorge: ‘Sei un fascista!’, ‘Sei un provocatore’, ‘Sei il figlioletto di Almirante’, ‘Le leggi razziali le avete fatte voi’…”. Così La Stampa nel raccontare alcune tensioni verificatesi a un convegno sulla “Situazione nei territori palestinesi occupati” promosso a Torino, all’interno del palazzo comunale, da Sinistra Ecologista e Amnesty International. Al dissenso dell’esponente di FdI “si è unito anche quello del consigliere Silvio Viale, che lo scorso 25 aprile aveva portato al corteo la bandiera di Israele; e poi del presidente del Gruppo Sionistico Piemontese Emanuel Segre Amar” (Repubblica Torino). 

“La solidarietà ad Israele da parte nostra è antica e addirittura scontata. Israele non è soltanto una democrazia nostra alleata, è una parte della nostra identità occidentale, che si fonda non a caso su forti radici giudaico-cristiane”. A dirlo, in una intervista con il Giornale, è il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. 

Su Avvenire Massimo Giuliani presenta l’ultimo lavoro di Asher Salah, “Il mondo fuori dal ghetto. I viaggi di Moisé Vita Cafsuto, gioielliere dei Medici” (ed. Paideia). Resoconti, quelli stilati da questo mercante ebreo vissuto nella Firenze del Settecento, in cui ad emergere – tra vari aspetti studiati da Salah – è anche “la vivacità intellettuale della comunità italiana all’alba della modernità”. 

Adam Smulevich

(2 febbraio 2023)