Il progetto in corso a Vercelli
“Facciamo Memoria, ogni giorno”

Nell’elenco delle città italiane che hanno accolto l’installazione di pietre d’inciampo tra le proprie strade entra da quest’anno anche Vercelli. Una iniziativa che nasce dalla Comunità ebraica locale e in particolare della sua presidente Rossella Bottini Treves, promossa nell’ambito del progetto “Ogni Giorno è Memoria. Vercelli tra Memoria, didattica e riconoscimento”. Quattro le pose effettuate insieme a una serie di eventi divulgativi, scientifici e musicali per un pubblico significativo ed eterogeneo. L’inizio di un percorso, si annuncia, “che vedrà in futuro ulteriori pose a Vercelli e a Biella, sezione della Comunità il cui cuore si trova presso la sinagoga del Piazzo”. Presenti durante la posa delle pietre le autorità civili e religiose di Prefettura, Questura, Guardia di Finanza, Arma dei Carabinieri, Provincia, Comune e Arcidiocesi, unitamente alle associazioni combattentistiche e, soprattutto, a tantissimi studenti delle scuole medie inferiori e superiori. Tre pietre hanno trovato dimora davanti all’edificio accorpato al Tempio, identificato con documenti e testimonianze viventi verificate come dimora della famiglia Jona Segre: a comporla Regina Jona Segre, Enrichetta Jona e Felice Jona. Questi, nato a Vercelli nel 1878 e residente con la famiglia in via Foa, fu arrestato a Varallo Sesia (VC). Coniugato con Regina, classe 1889, ne condivise la sorte, insieme alla figlia Enrichetta nata a Vercelli nel 1919. Dopo l’arresto la famiglia fu rinchiusa nel campo di concentramento dell’Aravecchia a Vercelli, poi deportata a Fossoli e successivamente ad Auschwitz. La quarta pietra è stata posta invece in via Monte di Pietà per ricordare la residenza di Giuseppe Emanuele Leblis, accertata anche in questo caso grazie ad una testimonianza vivente e alla ricerca attraverso i documenti conservati presso gli archivi storici. Nato a Vercelli nel 1873, Leblis fu arrestato a Condove (TO) il 20 dicembre del ’43. Figura di spicco della realtà vercellese, fu ingegnere, insegnante presso l’istituto Cavour e presidente della Comunità israelitica. Presso il cimitero di corso Randaccio a lui è dedicata una lapide commemorativa dell’impegno profuso per la salvezza degli ebrei vercellesi e per gli stranieri di passaggio attraverso la Delasem. A darne testimonianza diretta la nipote Laura Ravenna di Torino, nascosta con lo zio Giuseppe e la sua famiglia sulle montagne torinesi. Dopo l’arresto fu condotto in carcere a Torino e a Milano e poi deportato ad Aushwitz, dove fu ucciso all’arrivo il 6 febbraio del ’44. Nel corso del 2023 troverà spazio nella collettività il ricordo di altri tre deportati. L’obiettivo della Comunità è infatti quello “di uscire dalle celebrazioni istituzionali per creare una rete di didattica della Memoria, attraverso strumenti concreti, attiva nella quotidianità dei vercellesi e non solo”. A tal fine, il messaggio ‘Ogni Giorno è Memoria’ “è ripetuto, interiorizzato, evidenziato costantemente dalla Comunità che, oltre alle pietre, ha realizzato una targa che rimanda al progetto installata sulla cancellata della sinagoga”. Saranno inoltre molte le iniziative di divulgazione pubblica che si terranno da qui all’estate “con studiosi e ricercatori di settore, musicisti e professionisti” che continueranno la lunga rassegna di eventi nata nell’autunno 2022 sotto il cappello di Ogni Giorno è Memoria. A testimonianza dell’importanza del progetto la Comunità cita non solo la grande partecipazione di pubblico ma anche il sostegno economico ottenuto nel 2022 “da Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino” e il supporto logistico e materiale offerto dal Comune di Vercelli “per la posa delle pietre d’inciampo”.