Gli Usa e il pallone spia cinese

È stato abbattuto dai caccia americani davanti alla costa della Carolina del Sud il pallone-spia cinese che per alcuni giorni ha sorvolato sugli Stati Uniti. Il caso, raccontano oggi i quotidiani, ha aperto a nuove tensioni tra Washington e Pechino. “I detriti politici sono già precipitati sulla diplomazia Usa-Cina in questi tempi di Nuova Guerra Fredda. – spiega il Corriere – Il Segretario di Stato Antony Blinken ha sospeso la visita a Pechino denunciando ‘l’inammissibile e irresponsabile’ aggressione alla sovranità territoriale di Washington. Pechino sostiene che la ‘navicella aerea’ aveva scopi di pura ricerca scientifica e meteorologica e ha perso la rotta per ‘force majeure’, come si dice in linguaggio diplomatico quando ci si vuole scusare negando la colpa. Dopo la versione difensiva, il Ministero degli Esteri cinese ha contrattaccato, accusando ‘certi politici e giornali americani’ di voler cavalcare il pallone per diffamare la Repubblica popolare”.

Sostenere le proteste iraniane. A quasi cinque mesi dalla morte di Mahsa Amini e dall’avvio delle proteste, Reza Ciro Pahlavi, il principe ereditario e figlio maggiore dell’ultimo Scià, cittadino americano, sta cercando di ritagliarsi un ruolo da intermediario tra gli oppositori democratici al regime di Khamenei, “nella speranza – scrive il Corriere – di traghettare il Paese verso un referendum che deciderà del loro destino”. Intervistato dal quotidiano, Pahlavi s’immagina un Iran democratico, con ottime relazioni con tutte le nazioni, compresa Israele, nemica numero uno del regime degli ayatollah. Secondo Pahlavi “gli iraniani si aspettano di più dalla comunità internazionale. La solidarietà è apprezzata, ma non è sufficiente. Le potenze occidentali hanno fatto cose incredibili per l’Ucraina. I miei concittadini meritano lo stesso supporto”.

Ebraismo a scuola. Si terrà al Meis di Ferrara il 15 e il 16 marzo l’evento “Ebraismo e Cristianesimo a scuola. 16 Schede per conoscerci meglio” promosso congiuntamente dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Conferenza episcopale italiana. “Al centro del Convegno – segnala Avvenire – ci sarà la presentazione di alcune schede sull’ebraismo destinate alla redazione dei libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica (Irc) nelle scuole, predisposte da un gruppo misto di redattori ebrei e cattolici. In tal modo, Cei e UCEI intendono confermare l’impegno a operare insieme per una corretta conoscenza e trasmissione della tradizione e della storia ebraica alle nuove generazioni”.

In copertina. A firmare la copertina dell’inserto La Lettura del Corriere della Sera di questa settimana è il designer e creativo di fama Elio Carmi. Presidente della Comunità ebraica di Casale Monferrato e Consigliere UCEI, tra i lavori di Carmi, il logo del Padiglione Italia all’Expo di Milano e il progetto di Brand Identity realizzato – assieme a Ubertis – per gli Uffizi, premiato con il Compasso d’Oro.

Alfieri della Repubblica. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha annunciato i nomi dei nuovi trenta Alfieri della Repubblica. “I testimoni scelti – si legge nella nota del Quirinale ripresa oggi dai giornali – non costituiscono esempi di azioni rare, ma sono emblematici di comportamenti diffusi tra i giovani, che illustrano un mosaico di virtù civiche di cui, per fortuna, le nostre comunità sono ricche”. Corriere e Avvenire raccontano le storie dei diversi Alfieri, tra cui la genovese Beatrice Papei Allori, scelta per l’impegno con cui, grazie alla sua scrittura, cerca di trasmettere ai coetanei il valore della Memoria della Shoah. “Cerco di rendere tutto più semplice possibile anche se l’argomento è molto complesso – spiega -. Ho scritto un monologo, ma in generale faccio storie su Instagram e WhatsApp”.

Medz Yeghern. “Pensare al genocidio degli armeni, nella loro lingua Medz Yeghern, ‘Grande male’, e al modo in cui viene tutt’oggi affrontato, non può che aumentare il mio pessimismo. Quello sterminio fu organizzato dall’impero ottomano, nello specifico dal governo ultranazionaiista dei Giovani Turchi, con l’obiettivo di turchizzare l’area anatolica”, ricorda la senatrice Liliana Segre sulle pagine di Oggi, parlando del genocidio armeno, di come la storiografia turca continui a negarlo e all’importanza di mantenerne viva la memoria.

Solidarietà nella persecuzione. Sul Corriere della Sera si parla della soffitta di un edificio di Venezia, Palazzo Pisani, dove, scrive il giornalista Maurizio Crovato, nel 1943 la famiglia proprietaria – Nicolai – diede rifugio ad alcuni ebrei perseguitati dai nazifascisti. Nelle stesse pagine viene presentato anche il volume Il ricatto dell’oro. Cronaca di un’estorsione. Roma 26-28 settembre 1943 (Palombi editori) a cura di Yael Calò e Lia Toaff. Il volume ricostruisce il ricatto dei nazisti alla comunità ebraica di Roma per farsi consegnare 50 chili d’oro in 36 ore. Scattò in quel momento, spiega il Corriere, “un’incredibile macchina organizzativa e solidale. Non solo tra gli ebrei: molti cattolici non voltano la testa dall’altra parte, non mostrano indifferenza. Anzi, con generosità spesso anonima cercano di aiutare i loro concittadini di religione ebraica”.

Segnalibro. Il Domenicale del Sole 24 Ore pubblica un brano dell’ultimo lavoro dello storico Jeffrey Veidlinger, L’Olocausto prima di Hitler. 1918-1921 I pogrom in Ucraina e Polonia alle origini del genocidio degli ebrei (Rizzoli). “Lo sterminio di oltre centomila ebrei all’indomani della Grande Guerra – scrive Veidlinger- è oggi in larga parte dimenticato, superato dagli orrori dell’Olocausto. È sorprendente che non compaia nei libri di testo, all’interno dei musei e nella memoria collettiva”.
Repubblica Palermo, con il titolo “’Ebrexit’, i danni della cacciata dall’Isola” presenta il saggio di Rosa Casano Del Puglia L’editto di espulsione degli ebrei dalla Sicilia (Mohicani), che ricostruisce la storia ebraica nell’isola fino alla cacciata ala fine del XV secolo.

In mostra. Il Musée d’art et d’histoire du Judaïsme di Parigi ha inaugurato una mostra dedicata al grande fotografo ebreo berlinese Erwin Blumenfeld. L’esposizione, scrive il Sole 24 Ore, – curata da Nicolas Feuillie e da Nadia Blumenfeld-Charbit, nipote di Blumenfeld – permette “di ricostruire la vita di uno dei più innovativi maestri della fotografia, recuperando materiali inediti dagli album di famiglia e riunendo varianti sconosciute delle immagini più famose” dei suoi scatti.

Sul piccolo schermo. Presentato in anteprima in Israele e al Sundance Festival, “Chanshi”, nuova produzione dell’emittente israeliana HOT, si prepara a far parlare di sé. Ne parla il settimanale Specchio. Al centro, la storia di Chanshi, che dalla comunità haredi di New York si sposta in Israele dove rivoluziona la propria vita sessuale. “Si ride a crepapelle, si infrangono tabù e convenzioni, si affrontano provocazioni”, scrive Specchio.

Politica e pregiudizi. Un lettore scrive al giornalista di Repubblica Francesco Merlo segnalando che la candidata alla segreteria del Pd Elly Schlein è stata attaccata “per la forma del suo naso”. “Secondo certi geni, – evidenzia il lettore – segnalerebbe l’appartenenza alla ‘razza’ ebraica. Che dire? Due millenni di orribili minchiate contro quel popolo ancora non bastano”. “Di sicuro – la replica di Merlo – il naso è il dettaglio più vero, quello che meglio decifra una faccia e dunque una personalità. Senza naso infatti nessuno va da nessuna parte, specie il Pd, dove si procede a lume di naso e, dunque, perdere il naso di Elly significherebbe spegnere il lume”.

Daniel Reichel