Zelensky a Bruxelles, tensioni Italia-Francia

Le aperture dei quotidiani italiani sono dedicate sia alla visita di Zelensky a Bruxelles sia a uno scontro tra Meloni e Macron legato alla missione del presidente ucraino in Europa. In particolare la presidente del Consiglio ha duramente criticato il presidente francese per aver organizzato un vertice a Parigi con Zelensky invitando solo il cancelliere tedesco Scholz. “L’invito di Zelensky a Parigi mi sembra inopportuno. La nostra forza in questa vicenda è l’unità e la compattezza. Capisco che tra scioperi e pensioni, Macron debba pensare alla propria opinione pubblica. Ma ci sono momenti in cui farlo rischia di andare a discapito della causa: questo mi pare fosse uno di quei casi”, l’attacco di Meloni. “Ho voluto ricevere il presidente Zelensky con il cancelliere Scholz, penso che eravamo nel nostro ruolo. Da otto anni la Germania e la Francia hanno un ruolo particolare sulla questione ucraina. E penso che stia anche a Zelensky scegliere il formato che vuole”, la replica di Macron. In mezzo, uno scontro – avvenuto a margine dell’importante Consiglio Europeo – che riempie le pagine dei giornali di analisi e riflessioni. Per Repubblica e Stampa ieri è “stato un giorno nero per Meloni” e i contrasti con Parigi sono da intendere come un isolamento del governo italiano sul piano europeo. Per il Giornale la presidente del Consiglio ha difeso l’Italia. Secondo Massimo Franco del Corriere della Sera è probabile che lo scontro aumenti la popolarità elettorale di Meloni “perché viene naturale difendere l’onore italiano offeso dal presidente francese Emmanuel Macron. Ma sottolineare lo sgarbo finisce anche per accentuare l’immagine di collateralità rispetto ai grandi alleati europei. Risospinge l’esecutivo in un girone dei sorvegliati speciali dal quale, in realtà, in questi tre mesi e mezzo non è mai entrato o rimasto. E ripropone una maggioranza sospettata di esitazioni sulla politica estera; e un Paese spaccato sulle alleanze internazionali”.

Il dramma del sisma. Il numero delle vittime del terremoto che ha colpito Turchia e Siria è salito ancora e al momento supera le 21mila. Repubblica racconta come si sopravvive ora ad Antiochia, una delle città più colpite dal sisma. “La notte, ora, si vive attorno a un braciere acceso. Un bidone di latta, alimentato con i legni che si recuperano tra le macerie degli edifici crollati. Ogni palazzo sbriciolato, ad Antiochia, ha un fuoco davanti. Attorno, ci sono i suoi vecchi condomini. Non calzano guanti, neppure i bambini. Strofinano le mani una con l’altra, che si gelano. Le madri anziane vengono coperte dalle figlie, trapunte bianche sopra il corpo. Nessuno piange. Sfollati da un terremoto, hanno lasciato tutto proprio alle loro spalle”. Tra le vittime di Antiochia, anche il presidente della piccola comunità ebraica della città, Şaul Cenudioğlu, e la moglie Tuna Cenudioğlu, la cui morte è stata annunciata dal rabbinato centrale turco in queste ore.
Sempre su Repubblica si parla delle responsabilità della autorità rispetto alla modalità con cui sono stati costruiti gli edifici sbriciolatisi durante il sisma. “Il paese dei condoni edilizi. Così Erdogan ha condannato la Turchia”, il titolo del pezzo.

Lista di proscrizione. L’Iran ha pubblicato una lista nera di 34 persone e entità di Ue e Regno Unito “sanzionate” dal ministero degli Esteri. Tra queste, l’eurodeputata della Lega Cinzia Bonfrisco, componente della commissione Esteri e della delegazione per le relazioni con Israele, impegnata nel contestare le violenze del regime iraniano. Intervistata da Avvenire, Bonfrisco afferma che “le istituzioni europee negli anni passati hanno sottovalutato l’efferatezza del regime e la minaccia costituita nell’intero arco del Medio Oriente, a partire dalla negazione dello Stato di Israele e la cancellazione dalla faccia della Terra del popolo ebraico. Se ricordo la postura con il capo coperto, nell’incontrare le autorità iraniane, dell’allora Alto Rappresentante Federica Mogherini, piango per le donne iraniane quando videro la massima rappresentate dell’Europa chinarsi al Regime degli Ayatollah”. Per Bonfrisco una delle iniziative che l’Ue deve prendere per rispondere all’Iran è inserire la sua Guardia rivoluzionaria nella lista delle organizzazioni terroristiche.

Al Cairo. Per la prima volta dal 2017 il capo del gruppo terroristico Hamas, Ismail Haniyeh, si sarebbe recato al Cairo per tenere colloqui con funzionari egiziani. E dopo di lui, anche alcuni vertici dell’altra organizzazione terroristica di Gaza, la Jihad Islamica. Lo segnala oggi il Foglio, che spiega come questi incontri possano rappresentare un tentativo egiziano di mediare tra i gruppi palestinesi e Israele. “L’Egitto – scrive il quotidiano – è un paese in evoluzione dal punto di vista diplomatico, vuole rafforzare la sua centralità e la sua capacità di influenza su alcuni dossier e vuole dare prova di abilità diplomatiche”. Per questo, l’intervento sui movimenti di Gaza. Il Cairo ha inoltre capito, prosegue il Foglio, “quanto le buone relazioni con Israele siano importanti per il medio oriente e la collaborazione con Gerusalemme è di giovamento a tutta l’area”.

Strage di Bologna. “La pista palestinese era una bufala”, titola il settimanale TPI in un approfondimento dedicato ai presunti legami tra la strage neofascista alla Stazione di Bologna del 1980 e il terrorismo palestinese. Nell’articolo si legge che “nel tentativo di scagionare i terroristi neri (condannati in via definitiva) la destra insiste con l’addebitare l’attentato al Fplp. Ma un dossier inedito del Sismi fa chiarezza: non sono stati gli arabi”. Dalle carte – parte dei faldoni declassificati dal governo Draghi e provenienti da ministeri e organi di sicurezza – viene escluso, scrive TPI, ogni legame tra terrorismo palestinese e l’attacco a Bologna. Vengono invece confermate le trattative tra funzionari dello Stato italiano e Fplp. “Leggendo l’intero dossier, si scopre che buona parte delle richieste del Fplp vennero accolte, trasformando questo carteggio in una sorta di ‘papello’ di una trattativa che appare ben poco nobile”.

Daniel Reichel