Biblioteca Nazionale
dell’Ebraismo Italiano,
quei tesori da valorizzare

All’interno della Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano, l’ex Centro Bibliografico UCEI, hanno casa molti tesori d’identità: cinquecentine, ketubbot, fondi archivistici in cui sono raccolti i segni della presenza ebraica nei secoli. Su alcuni di essi si focalizza la nuova iniziativa della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia, un ciclo di incontri ispirato alle parole di derivazione biblica “Scrivi questo ricordo nel Libro” che riserverà un’attenzione speciale a pagine di particolare significato storico e simbolico. A curarne la realizzazione Giorgio Segrè e rav Gianfranco Di Segni, nel segno di una sinergia che coinvolge anche il Collegio Rabbinico Italiano.
L’obiettivo – dice Segrè, membro della Giunta della Fondazione con delega alla Biblioteca – è quello “di valorizzare vere e proprie gemme di cui siamo custodi”, in una serie di appuntamenti periodici con possibilità di fruizione sia in presenza che online (sul canale Facebook e YouTube della Fondazione e sulla webtv UCEI). Rabbini e studiosi animeranno le conferenze, con vari temi al centro della loro indagine e riflessione. Il via martedì 21 febbraio alle 18, con il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni che nell’occasione parlerà delle opere usate al tempo dei ghetti per aggirare il divieto di possedere il Talmud. In un successivo incontro rav Benedetto Carucci Viterbi affronterà invece Il Meor Einauim di Rabbi Azarya de’ Rossi (Mantova 1513-1574), la prima opera rabbinica di impostazione critica. Per partecipare in presenza: fondazione@beniculturaliebraici.it