Ebraismo, dialogo a due voci

“Chi è ebreo oggi? Alcuni decenni fa, interpellati dal primo ministro israeliano Ben Gurion, hanno risposte decine di illustri rappresentanti del mondo ebraico, in gran parte rabbini. La domanda è ancora attuale. Anch’io ho una risposta, ma la tengo riservata e mi pare utile cominciare il nostro confronto senza scandalizzarti troppo, anche se conosco la tua pazienza e la tua moderazione. Chi è ebreo secondo te?”.“Non ti stupirai se, come risposero molti, e non solo rabbini, a Ben Gurion decenni fa, la mia risposta si adeguerà a quella tradizionale: è ebreo chi nasce da madre ebrea e chi si converte all’ebraismo. Come tutte le regole, anche questa va spiegata: dire ‘tradizionale’ significa che è di origine remota, codificata per iscritto diciotto secoli fa, ma sicuramente ben più antica e, nella mia visione, originale”.
È questo scambio ad aprire il dialogo tra Riccardo Calimani e rav Riccardo Di Segni nel loro libro di recente pubblicazione “Degli ebrei e dell’ebraismo” (ed. Einaudi). Di questo e di altri temi intrecciati si è parlato a Roma, nella Casa delle Letterature, nel corso di un evento promosso dal Centro di Cultura della Comunità ebraica. A confrontarsi con gli autori la giornalista Rai Caterina Doglio, moderatrice dell’incontro. “Un dialogo intenso, che ci permette di approfondire nel segno della ricchezza e della diversità che caratterizzano l’ebraismo”, il saluto in apertura della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello.
In sala tra gli altri l’ex sottosegretario Gianni Letta, la direttrice del Centro di Cultura Giorgia Calò e l’assessore comunitario alla Cultura Giordana Moscati.