Il Talmud, universo da scoprire

Nel Talmud, opera fondamentale della letteratura rabbinica, si discute di tutto. “Se dobbiamo fare una distinzione fondamentale, ci sono due argomenti principali affrontati: uno è chiamato Halakha, la regola che dobbiamo osservare; l’altro è Aggadah, ovvero, per difetto, tutto ciò che non è Halakha, tutto ciò che non è strettamente regola: interpretazioni rabbiniche, insegnamenti, storie, leggende. Tutto praticamente. Le due cose nel Talmud sono mescolate: si possono avere pagine intere di Halakha e poi parti di Aggadah, che può durare tre righe o tre pagine”. Su questa seconda parte, ha raccontato rav Riccardo Di Segni, è diventato fondamentale il lavoro di un maestro del Cinquecento: rav Yaakov ben Habib, che ha avviato il “lavoro sistematico di tirar fuori in ordine gli insegnamenti di Aggadah del Talmud”. Si tratta dell’opera conosciuta come Ein Yaaqov o Ein Israel a cui il rabbino capo di Roma ha dedicato la lezione che ha inaugurato un nuovo ciclo di incontri organizzato dalla Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano e curato da Giorgio Segrè e rav Gianfranco Di Segni (le lezioni sono fruibili sul canale Facebook e YouTube della Fondazione e sulla webtv UCEI). Come ha ricordato quest’ultimo in apertura, la Biblioteca possiede nel suo fondo molte edizioni dell’Ein Yaaqov e dell’Ein Israel. Copie stampate tra i primi del Settecento e la metà dell’Ottocento provenienti da tutta Italia, che rappresentano un patrimonio tutto da scoprire. Ed è proprio questo l’obiettivo, ha sottolineato Segrè, del ciclo di incontri della Biblioteca (ex Centro Bibliografico UCEI,): “valorizzare i beni librari e archivistici presenti qui da noi”. Un progetto avviato dunque dalla lezione del rabbino capo di Roma – con il saluto della presidente UCEI Noemi Di Segni -, che rappresenta una importante collaborazione tra la Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia e il Collegio Rabbinico Italiano.
Rav Riccardo Di Segni nel corso della sua spiegazione si è poi soffermato sull’ordine della Chiesa a metà Cinquecento di bruciare il Talmud e su come, tra censure e imposizioni, il mondo ebraico si adoperò per aggirare il divieto di possederlo. Lo ha fatto mostrando al pubblico degli esempi concreti, ovvero alcuni testi conservati nella Biblioteca.