Da Nablus a Gaza, alta tensione
Nella notte sei razzi sono stati sparati da Gaza contro il territorio israeliano. Cinque sono stati intercettati dal sistema Iron Dome, uno è caduto in un’area disabitata. Israele ha risposto colpendo alcune postazioni strategiche del gruppo terroristico di Hamas. Questi ultimi – assieme all’altro movimento del terrore di Gaza, Jihad islamica – hanno annunciato ritorsioni per l’operazione antiterrorismo compiuta a Nablus, in Cisgiordania, dalle forze di sicurezza israeliane. Nello scontro di ieri, scrive il Giornale, “sono stati uccisi dieci palestinesi e un centinaio sono stati feriti: si seguita a non volerla chiamare Intifada, e a rifiutare l’idea che le grandi operazioni dell’esercito siano una nuova operazione Muro di Difesa. – la tesi del quotidiano – Ma invece l’emergenza è evidente e la determinazione alta: a Nablus si è assistito a una operazione da parte dell’Idf, l’esercito israeliano, contro un nido di ricercati, leader della Jihad Islamica e dell’ormai famoso gruppo del West Bank e Gerusalemme detto ‘Fossa dei leoni’: quasi tutti loro i 31 morti ebrei e i 130 feriti degli attacchi a fuoco, col coltello o con le auto in corsa, dell’anno scorso, e i già 11 morti di quest’anno, fra cui quella dei due bambini Yakov Poleg di 6 anni e del suo fratello Shlomo di 8 il 10 febbraio. Lupi falsamente solitari, – scrive il Giornale – esaltati dall’epos collettivo dello Shahid”. L’intelligence israeliana ha dichiarato che erano in particolare tre i terroristi bersaglio dell’operazione, pronti a compiere “attacchi immediati”.
A Nablus, racconta il Corriere della Sera, lo scontro è durato quattro ore. “I blindati che passano attraverso le bancarelle del mercato, i razzi sparati verso l’appartamento dove si nascondono i ricercati, uno di loro che lancia un proclama sui social: ‘Sono assediato, non depongo le armi, preferisco morire come un martire. Qualcuno continuerà la mia lotta’. Ed è attraverso i social media – prosegue il Corriere – che gli obiettivi di quest’ultima incursione dell’esercito hanno costruito il seguito e la leggenda della Tana dei Leoni, giovani soprattutto che non appartengono alle fazioni tradizionali come il Fatah del presidente Abu Mazen e Hamas a Gaza”. La fazione della Fossa dei Leoni ha dichiarato di aver perso sei dei suoi uomini nel corso degli scontri armati, aggiunge La Stampa. “Tra le vittime, – scrive il quotidiano torinese – il ministero della Sanità palestinese ha identificato un 72enne. Con un tale numero di morti, Israele si sta preparando per le ritorsioni, possibili nuovi attentati a civili israeliani o lanci di razzi dalla Striscia di Gaza”.
Secondo Avi Issacharoff, analista e tra i creatori della serie televisiva Fauda, l’operazione di ieri non è stata “un’azione come le altre. Questa avrà delle conseguenze – la valutazione di Issacharoff, ripresa dal Corriere – e spero che il governo abbia la concentrazione per affrontarle e non solo distruggere il sistema giudiziario”.
Attacchi hacker russi e sostegno all’Ucraina. Domani sarà il primo anniversario dell’aggressione russa all’Ucraina e il conflitto copre anche oggi le prime pagine di molti quotidiani. Putin, racconta il Corriere, ha incassato nuovamente il sostegno cinese: il capo della diplomazia di Pechino Wang Yi ha incontrato il presidente russo a Mosca e ha ribadito la “cooperazione tra Cina e Russia”, fondamentale per “stabilizzare la situazione internazionale”. Si è parlato di un piano di pace cinese, ma, scrive il Corriere, “non è che una manovra di soccorso, di copertura politica a favore di Putin”. Quest’ultimo ha minacciato nel mentre anche la Moldavia. E nel mentre hacker russi hanno attaccato diversi siti italiani, riporta Repubblica, dopo la visita di Meloni a Kiev. Il quotidiano apre però con un’altra notizia: “Mosca difende Berlusconi” si legge nel titolo di prima pagina. Il riferimento è alla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, che ha difeso l’ex Premier dalle critiche ricevuto da Zelensky, arrivate dopo l’accusa all’Ucraina di essere la responsabile del conflitto. Il Corriere parla di un Berlusconi che si è “sentito offeso da Kiev”. “In pubblico tace – racconta il quotidiano – ma continua ad essere convinto che, anche se il sostegno all’Ucraina ‘non è in discussione’, le responsabilità del conflitto siano ‘da entrambe le parti’”. Secondo La Stampa intanto ci sono divisioni nel governo sull’invio di caccia agli Ucraini: Forza Italia e Lega sarebbero contrari. Sempre parlando dell’aggressione di Mosca, Domani ricorda ancora una volta che “Il ‘regime nazista’ di Kiev è un’invenzione russa”.
Antisemitismo. Si continua a discutere sui quotidiani del caso denunciato dal presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni di un bambino ebreo deriso da suoi coetanei con la frase “un tempo ti avremmo bruciato”. Su Domani Davide Assael parla di “pregiudizi antichi dietro al nuovo antisemitismo in Italia”. E si sofferma sulla necessità di ricordare che la Shoah fu possibile grazie a un diffuso antisemitismo in Europa. “Bene l’imprescrittibilità di Auschwitz, benissimo la definizione metastorica di crimine contro l’umanità, senza, però, scordare, che l’umanità, in questo caso, passa per l’ebreo. – evidenzia Assael – Se non prendiamo coscienza dei nostri pregiudizi atavici, che oggi si ripresentano identici travestiti da antisionismo, a nulla servirà una memoria puramente commemorativa, che, anzi, rischia di produrre l’effetto opposto”. Repubblica Torino parla con l’educatore Massimo Negarville che definisce gli insulti “figli dell’ignoranza”.
Saluto romano e odio razziale. Con la “pubblica ostentazione di gesti e simboli dell’ideologia fascista, in un contesto rievocativo e celebrativo si fa propaganda e diffusione di idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale ed etnico e sulla violenza”. Lo scrive la Corte d’Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui, a fine novembre, ha condannato 8 imputati, tutti esponenti di estrema destra, a due mesi di reclusione e a 200 euro di multa. Tra loro Stefano del Miglio, leader di Lealtà Azione (Avvenire).
Daniel Reichel