“Solidali con le vittime dell’aggressione
preoccupati per i colpevoli silenzi”

“L’episodio di violenza di matrice squadrista di pochi giorni fa di fronte al Liceo Michelangiolo, accanto alla nostra Sinagoga, ci avvilisce e ci preoccupa: esprimiamo solidarietà ai ragazzi vittime dell’aggressione, alla professoressa Benzi, amica da sempre della nostra Comunità, che ha coraggiosamente cercato di intervenire direttamente, a professori genitori e studenti della scuola”. A scriverlo, il presidente della Comunità ebraica di Firenze Enrico Fink. Un messaggio che arriva in relazione all’aggressione del 18 febbraio scorso compiuta da un gruppo di giovani legati agli ambienti dell’estrema destra, diventato un caso nazionale.
Nel suo intervento Fink parla anche della preoccupazione nel leggere “i distinguo di chi alza le spalle attribuendo a dialettica politica il moto di indignazione che giustamente si è alzato fuori e dentro il mondo della scuola. Fino ad arrivare alle inaccettabili parole di un ministro dell’Istruzione che minaccia la dirigente scolastica del Leonardo Da Vinci per aver parlato ai propri studenti richiamando i valori dell’antifascismo. Ancora una volta, – scrive Fink – dobbiamo ricordare che quella battaglia per una società più giusta e inclusiva che compiamo insieme alle istituzioni il 27 gennaio non si esaurisce in una generica condanna dell’antisemitismo”. Il fascismo, prosegue nel suo intervento il presidente della Comunità ebraica fiorentina, non è “un’idea come altre, ma la volontà di cancellare le idee altrui, la spinta a odiare allontanare e perseguitare chi è portatore di diversità. Il divieto di ricostituzione del partito fascista non è una regola minore e transitoria, ma la condizione per la convivenza civile nel nostro paese, e dovrebbe essere applicato a partire dallo smantellamento delle associazioni neofasciste: che invece in parole come quelle del ministro, e nel silenzio colpevole di parte dei nostri rappresentanti nelle istituzioni locali e nazionali, trovano incoraggiamento e spinta a rialzare sempre più la testa”.