Gli ebrei e la vita in Europa,
la nuova indagine

“Le percezioni delle vittime sono le uniche che dovrebbero contare veramente quando si valuta l’entità di una offesa. Oggi le comunità ebraiche vivono quasi esclusivamente in Paesi democratici e costituzionali dove i loro diritti umani e civili sono ben tutelati. Ma vi è un peggioramento della qualità della vita privata dell’ebreo attraverso la creazione di paura, frustrazione e ansia”, spiegava il demografo Sergio Della Pergola, facendo in particolare riferimento ai dati dell’importante indagine sulla percezione degli ebrei europei sull’antisemitismo e sulla vita ebraica nel continente. L’indagine era stata promossa dall’Agenzia per i Diritti Fondamentali (Fra) dell’Unione Europea e aveva permesso di avere un quadro sulla situazione delle comunità ebraiche in 13 paesi europei. Condotta per la prima volta nel 2012, ampliata nel 2018, ora l’iniziativa viene riproposta per aggiornarla a quanto accade oggi, in un’Europa segnata dagli effetti della crisi sanitaria e dalla guerra. “L’antisemitismo continua ad essere una piaga per l’Europa, nonostante i ripetuti sforzi per porre fine a pregiudizi di vecchia data”, ha evidenziato il direttore della FRA Michael O’Flaherty, lanciando la nuova indagine a cui è possibile prendere parte online fino al 26 marzo. “La FRA continua a sostenere con fermezza l’impegno dell’UE per salvaguardare la vita ebraica in Europa. Ancora una volta, – il commento di O’Flaherty – il nostro sondaggio offre agli ebrei in Europa l’opportunità di esprimere le loro preoccupazioni in modo che i responsabili politici ottengano le informazioni necessarie per affrontare efficacemente l’antisemitismo una volta per tutte”.
L’indagine chiederà agli ebrei di 13 nazioni europee – Austria, Belgio, Cechia, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Spagna, Svezia e Ungheria – la loro percezione e le loro esperienze rispetto all’antisemitismo e alla vita ebraica nel proprio paese.
A poter partecipare, spiegano i promotori, “coloro che si auto-identificano come ebrei, che hanno almeno 16 anni e che vivono attualmente nei Paesi dell’indagine”.
I dati raccolti nel 2018, evidenziano dall’Agenzia per i diritti fondamentali, hanno avuto effetti concreti sulla politica europea. “Hanno contribuito alla definizione della Strategia dell’UE per la lotta all’antisemitismo e la promozione della vita ebraica (2021-2030)”.
I risultati di questa terza indagine, condotta dalla Kantar Public, saranno resi noti alla fine del 2023. Domande specifiche possono essere rivolte all’indirizzo eujews@kantar.com, ai rappresentanti nazionali di Kantar Public o all’indirizzo antisemitism-survey@fra.europa.eu.