“Iran ed Hezbollah,
un pericolo per tutto l’Occidente”
Di fronte alla minaccia iraniana, nelle sue molteplici forme, è essenziale che l’Europa reagisca senza remore. E soprattutto con piena cognizione del pericolo esistenziale che il regime degli Ayatollah può rappresentare non soltanto per Israele, più volte minacciato di annientamento, ma per tutto l’Occidente. È l’auspicio degli organizzatori della conferenza internazionale “Iran e Hezbollah: ideologia, obiettivi, strategia e strategie dei proxies, terrorismo e propaganda in Occidente” che ha preso il via nel pomeriggio nella sede di Roma Eventi a piazza della Pillotta, su iniziativa di Federazione delle Associazioni Italia-Israele, American Jewish Committee e Think Tank Trinità dei Monti, con il patrocinio di Med-Or Leonardo Foundation e Fondazione Vittorio Occorsio. Ampio lo spettro degli argomenti trattati, con esperti sia italiani che stranieri al tavolo dei relatori e in chiusura alcune “raccomandazioni politiche” sulle vie da percorrere per un’azione di contrasto efficace. Anche rivolgendo lo sguardo a un altro fronte emerso di recente: il supporto offerto da Teheran alla Russia. “La guerra in corso sta portando davanti a tutti l’evidenza che le dittature sono passate ai fatti e intendono mettere in discussione il principio fondante del nuovo mondo nato dopo la seconda guerra mondiale e per il quale è inammissibile l’uso della forza per regolare le controversie tra gli stati” le considerazioni, in apertura di conferenza, del viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli. “La fermezza è quello che deve contraddistinguerci, come la chiarezza sui valori e le scelte di campo: la nostra condanna deve essere netta”, ha poi aggiunto riferendosi ai crimini di cui il regime iraniano continua a rendersi responsabile. Un vero e proprio “precipizio umano e culturale” senza fine. Ciò premesso, l’opinione di Cirielli è che “sia comunque importante mantenere in piedi dei canali diplomatici, puntualizzando sempre bene la nostra posizione”.
“Il nostro mondo libero è oggi di fronte a un bivio: suicidarsi o sopravvivere. È il momento di scegliere la democrazia, la civiltà, di uscire da certa propaganda venefica anche occidentale” il pensiero della presidente della sezione savonese di Italia-Israele Cristina Franco. “Non il solo Israele è sotto attacco. Tutta l’Europa, tutto il mondo, è minacciato. È fondamentale che sia le Guardie della Rivoluzione che Hezbollah siano inseriti tra i gruppi terroristici”, ha poi esortato Lisa Billig rappresentante dell’American Jewish Committee in Italia e presso la Santa Sede. In apertura anche i saluti del presidente della Federazione delle Associazioni Italia-Israele Bruno Gazzo e del presidente del Think Tank Trinità dei Monti Pierluigi Testa. Tre i panel in cui i lavori sono suddivisi, il primo dei quali specificamente dedicato all’Iran, tra soppressione dei diritti umani e rincorsa al nucleare ormai prossima al traguardo a detta di molti osservatori, mentre il secondo alla realtà di Hezbollah. Un’occasione per parlare della sua struttura militare e della fitta rete di rapporti intrattenuta all’estero, con l’Europa stessa usata alla stregua di “piattaforma strategica, logistica e operativa”. Questioni complesse e davanti alle quali, è stato evidenziato, è importante non chiudere gli occhi e lasciar correre come se la cosa non riguardasse da vicino l’Italia e l’intero Occidente. Già ieri, presentando l’iniziativa nella sala stampa del Senato, si lanciava l’allarme: “La famiglia delle democrazie è sotto attacco, ed è una sfida da guardare in faccia”.