DafDaf – Dai treni alla danza,
l’arte di far sognare

I tetti di Lublino disegnati da Alice Barbieri aprono l’ultimo numero di DafDaf, in distribuzione in questi giorni. È un’illustrazione tratta da La finestra del Re di polvere, uno dei due albi cui abbiamo dedicato la rubrica libri.
“Due ragazzi, poco più che bambini. Due città, tra di loro lontane e molto diverse. Due storie che potrebbero essere terribili e che invece riescono a contenere un poco di magia. Henio vive a Lublino, Emanuele è di Roma”. Sia Il bambino del tram, di Fausta Orecchio e Isabella Labate che La finestra del Re di polvere, scritto da Pierdomenico Baccalario e illustrato da Alice Barberini, sono pubblicati da Orecchio acerbo, la casa editrice di Roma che deve il proprio nome a una filastrocca di Gianni Rodari.
Il giornale ebraico dei bambini, arrivato al numero 138, si apre con la rubrica che Daniel Reichel da qualche mese dedica ai kibbutz. Questa volta la scelta è caduta su una realtà molto particolare: “Nel profondo nord d’Israele, a una decina di chilometri dal confine siriano, si trova un kibbutz molto particolare. Si chiama Gaaton, come il fiume che gli passa a fianco”. La particolarità di questa realtà è che il suo prodotto più famoso non viene dai campi, ma è la compagnia artistica Kibbutz Contemporary Dance Company, diventata un punto di riferimento internazionale dell’ambito della danza grazie alla sua fondatrice, Yehudit Arnon.
Dopo Lublino, Roma e il nord di Israele, si prosegue con un passaggio a Firenze, che oltre a tante meraviglie del Rinascimento ospita un altro luogo davvero speciale. Come racconta Adam Smulevich c’è una vera e propria impresa ferroviaria in miniatura: un plastico di 280 metri quadrati, tra i più estesi d’Europa, che nasce dall’energia creativa di Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano. Un eclettico imprenditore di origine siciliana, scomparso di recente, che aveva fatto del modellismo la passione di una vita. I figli hanno voluto condividerla con coloro che vorranno visitare l’esposizione HZero, e certamente ne usciranno incantati.
A chiudere il numero la rubrica di Claudia De Benedetti, che scrive: “Le ricette dei dolci di Purim della nostra famiglia sono state tramandate alle giovani generazioni, che si scambiano amaretti, buricche e biscotti neri dal gusto delizioso. Gli ingredienti e i procedimenti sono identici e immutati ma il risultato sempre diverso: il bello della cucina è proprio questo”.
Buona lettura!
Ada Treves social ada3ves