Un anno di solidarietà per l’Ucraina,
l’impegno per l’accoglienza continua

Con l’aggressione russa dell’Ucraina, il mondo ebraico italiano è stato tra le realtà che ha subito deciso di partecipare alla catena di solidarietà e dare un aiuto ai profughi in fuga dalla guerra. Tante le iniziative messe in campo allora, tra cui, l’impegno a trovare ad alcune famiglie una casa dove potessero essere ospitate. È accaduto ad esempio a Milano, dove, a distanza di un anno, molto è cambiato. “Con l’aiuto del Volontariato Federica Sharon Biazzi abbiamo svuotato un appartamento messo a disposizione da un amico della comunità dove per un anno abbiamo ospitato quattro famiglie. – racconta il vicepresidente UCEI Milo Hasbani – Nove persone, di cui alcune sono rientrate a Kiev e Odessa”. Un elemento non scontato allora: quello di poter ritornare a casa in Ucraina. L’aggressione russa non è terminata, per alcuni rientrare in patria è stato possibile. Altre famiglie, aggiunge Hasbani, sono rimaste a Milano e a loro è stato trovato posto in appartamenti attrezzati dal Comune. “Purtroppo per tre di loro è slittata di dieci giorni l’accoglienza per motivi di disinfestazione”, il racconto del vicepresidente UCEI. Nel mentre, spiega, è stato preso in affitto temporaneamente un appartamento. “A me e ad Antonella Musatti, che abbiamo seguito queste famiglie insieme ad amici sin dall’inizio – conclude Hasbani – è sembrato giusto condividere questa esperienza per noi molto positiva”. “Continueremo questo nostro impegno”, la sua promessa.