Or Lamishpachot, il saluto in Tempio
“Il vostro dolore è anche il nostro”
Centinaia di persone hanno accolto ieri a Roma, nel Tempio Maggiore, i genitori di “Or Lamishpachot”. L’associazione israeliana che raggruppa genitori che hanno perso i figli in guerra o in attentati è ormai di casa nella Capitale: una presenza fissa, ogni anno, nell’occasione del Purim. Una consuetudine interrotta dal Covid e ora ripristinata, in questi giorni, con molte occasioni d’incontro intorno alla festa ebraica che celebra il ribaltamento delle sorti. “Siamo onorati e commossi nell’accogliervi, nel portarvi il calore e l’affetto di tutti gli ebrei romani. Non ci sono parole per esprimere il dolore che provate, quello che noi possiamo fare è trasmettervi tuto l’amore possibile. Ci siete mancati”, il saluto della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello in sinagoga. Numerose le famiglie presenti (tra cui una di etnia drusa), accolte tra gli altri anche dal rabbino capo rav Riccardo Di Segni e dall’ex presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici. “Su una cosa non abbiamo mai avuto dubbi: la scelta di Purim, che ci ricorda come Amalek si combatta con forza e fede. La risposta di questa Comunità è sempre stata fantastica”, ha tra l’altro affermato Pacifici. Toccante la testimonianza di Uri, uno dei genitori intervenuti, che tra guerra e attentati ha perso tre figli. “Siamo qui in rappresentanza di famiglie che hanno perso figli, speranza, futuro. Siamo come in un buco nero, una situazione molto difficile. Questa associazione ci ha aiutati a uscirne, regalandoci dei momenti di gioia e spensieratezza. Sentire voi che cantate ci dà ulteriore speranza” la sua gratitudine nel rivolgersi ai bambini che avevano festeggiato il loro ingresso in Tempio con alcuni canti di benvenuto. A prendere la parola anche Joseph Taché, padre del piccolo Stefano ucciso nell’attentato palestinese del 9 ottobre 1982. Oltre a Joseph, un giovane ebreo romano che sta svolgendo in questi mesi il servizio militare in Israele. Quattro le giornate che vedranno Or Lamishpachot a Roma. Nell’ultima troveranno dimora, nel giardino della casa di riposo, un nuovo albero e una nuova targa commemorativa.