La Russa e la domanda
sul fascismo

Ieri è stato il giorno della visita di Ignazio La Russa in Israele. Numerosi gli impegni nell’agenda della seconda carica dello Stato, confrontatosi con rappresentanti delle istituzioni e degli Italkim. Tra i luoghi cui ha fatto visita lo Yad Vashem, il Memoriale della Shoah di Gerusalemme. In prossimità del Muro Occidentale un giornalista gli ha chiesto un pensiero sul fascismo come “male assoluto”, nel segno di quanto detto vent’anni fa da Gianfranco Fini. La Russa ha scelto di non rispondere e vari quotidiani lo riportano anche nella titolazione. “La Russa in Israele: ‘Mai più odio’. Ma non risponde sul fascismo”, il titolo ad esempio del Corriere. Ad evidenziarlo anche Repubblica: “La Russa in Israele. ‘Fascismo male assoluto? Io non rispondo’”. E Stampa: “La Russa in Israele condanna la Shoah ma sul fascismo non risponde e fugge”. Un tema centrale anche nell’incontro con gli Italkim, durante il quale il loro presidente Vito Anav ha espresso il concetto che “l’Italia è antifascista nel suo midollo costituzionale”. Riflessione così commentata da La Russa: “Non so se l’Italia è antifascista fino al midollo, ma so che è scritto nella Costituzione”. Ad accompagnarlo tra gli altri il presidente Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi. La sera precedente, si legge su Repubblica, era stato “ospite d’onore” al matrimonio della figlia. Nella delegazione anche “l’ex deputato Alessandro Ruben, molto introdotto negli ambienti dell’ebraismo internazionale” (Corriere). Libero parla di “viaggio storico” e sostiene: “II presidente del Senato, ricevuto dal premier Netanyahu, è stato al Muro del pianto e ha condannato leggi razziali e fascismo. Ma per la stampa di sinistra non basta”.

Luca Bottura – nella sua rubrica satirica sulla Stampa, oggi intitolata ‘Il duro del pianto’ – scrive: “Ieri la seconda carica della Stato, in visita a Gerusalemme, si è rifiutato di definire il fascismo ‘il male assoluto’, a differenza di quanto fece Gianfranco Fini. Curiosamente, è passato giusto un Ventennio”. Aggiunge Bottura: “Dopo aver deposto una corona al memoriale dell’Olocausto, è stato purtroppo spiegato a La Russa chi avesse consegnato gli ebrei italiani a Hitler, gasandone moltissimi anche da noi. Dopo, era nero. Ma anche prima”. Nella rubrica Jena, sempre sulla Stampa, si legge: “La Russa in Israele, come una bestemmia in chiesa”.

In Israele resta alta l’attenzione sulla riforma della giustizia e le proteste di piazza. In un intervento pubblicato dalla Stampa lo scrittore Eshkol Nevo scrive: “Manifestare a Gerusalemme è la cosa più impegnativa. Manifestare a Gerusalemme è la cosa più importante”. Nevo si dice fiero “di far parte del movimento di protesta più grande, più significativo, più determinato e più amante di Israele che sia mai esistito in questo Paese”.
Nelle stesse pagine un’intervista a Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, secondo il quale la condizione dei cittadini cristiani d’Israele si sarebbe fatta più difficile. “Il governo attuale non ama i cristiani. Si sta spostando sempre più a destra, ma è una destra religiosa, che considera i non ebrei come una realtà non necessaria”, l’accusa di Pizzaballa.

Un nuovo episodio di cori antisemiti da parte di tifosi della Lazio. “Una vergogna ingiustificabile intonata da circa cento persone che è stata successivamente postata su diversi social, diventando immediatamente virale”, riporta Repubblica sul proprio sito.

In una intervista con il Tempo David Parenzo presenta il suo monologo “Ebreo” in scena stasera al Teatro Parioli a Roma. Afferma il giornalista: “In un’ora e mezzo affronto il tema dell’essere ebrei dalla nascita alla morte, dallo spermatozoo alla tomba, con ironia e sarcasmo”.

Adam Smulevich

(7 marzo 2023)