La grande festa del libro per ragazzi
Era “Still rocking at 60!” lo slogan della sessantesima edizione della Bologna Children’s Book Fair, capitale mondiale non solo dell’editoria per ragazzi ma anche del copyright e dello scambio di diritti editoriali. Decisamente azzeccato per quella che è stata, ancora una volta, soprattutto una grande grandissima festa. Quasi mille e cinquecento espositori, da 90 paesi, circa ventinove mila visitatori – tutti professionali, non è una fiera aperta al pubblico – per più di trecento incontri che si sommano ai circa trecento in città. Più di settecento e cinquanta giornalisti provenienti da più di trenta paesi, per raccontare un appuntamento che alla sua chiusura già era proiettato verso la prossima edizione, la sessantunesima, che si terrà dall’8 all’11 aprile 2024, con la Slovenia come Paese ospite d’onore. E i premi. Tanti.
Sei vincitori, il meglio dell’editoria mondiale, scelti dagli editori stessi chiamati a votare le case editrici che più si sono distinte per innovazione, creatività e qualità delle scelte editoriali in ciascuna delle sei aree del mondo. Istituito dalla Bologna Children’s Book Fair in collaborazione con AIE – Associazione Italiana Editori e IPA – International Publishers Association, il BOP – Bologna Prize for the Best Children’s Publishers of the Year quest’anno per l’Europa ha scelto The Old Lion, casa editrice ucraina presente alla BCBF da diversi anni. Vincitori nel 2014 del BRAW per la categoria opera prima, non pubblicano solo libri per giovani lettori e hanno in catalogo grandi autori da tutto il mondo.
Per l’Africa la scelta è caduta sulla mozambicana Trinta zero nove, ed è Wonder House Books, dall’India, ad aggiudicarsi il premio per il continente asiatico. La canadese La Courte Échelle, creata nel 1978 dallo scrittore Bertrand Gauthier, è la prima casa editrice del Quebec a dedicarsi esclusivamente alla letteratura per ragazzi, e la Editorial Amanuta, cilena, rappresenta America Centro, Sud e Caraibi. Amanuta, significa “con intenzione” in lingua aymara. Per l’Oceania, vincitrice è l’australiana Magabala Books, casa editrice indigena di proprietà e guidata da aborigeni, indipendente e senza scopo di lucro. Nel 1984, più di 500 anziani e leader aborigeni si sono incontrati a un festival culturale per discutere su come proteggere e mantenere forte la propria cultura, in quell’occasione sono state gettate le basi per Magabala.
Il Premio Strega Ragazze e Ragazzi, alla sua seconda edizione, è andato a Rebecca Dautremer, per “Un attimo soltanto”, migliore narrazione per immagini.
Ma il premio più ambito, quello che ogni autore sogna, è il BRAW, semplicemente il Bologna Ragazzi Award, cui hanno partecipato 2349 libri, di 644 editori provenienti da 59 Paesi e regioni del mondo, con la partecipazione, per la prima volta di Bangladesh, Cipro, Macedonia, Malesia, Porto Rico e Venezuela.
Fra le varie categorie, a colpire sono in particolare “Todo lo que pasó antes de que llegaras (Tutto ciò che è successo prima che tu arrivassi), scritto e illustrato dall’autrice argentina Yael Frankel e pubblicato da Limonero, narrato in prima persona da una voce di bimbo che aspetta un fratello o sorella e disegnato a matita e carboncino, vincitore “Fiction”, mentre a conquistare il premio per l’area “Non Fiction” è Art of Protest, di De Nichols, illustrato da Diana Dagadita, Saddo, Olivia Twist, Molly Mendoza, Diego Becas e pubblicato da Big Picture Press, Regno Unito. Tutto è arte. Tutto è politica: poster art, infografiche e caratteri tipografici, l’idea è che il linguaggio artistico sia un potente strumento di protesta e contestazione con l’invito ad agire gesti concreti.
E l’invito ai giovani lettori è chiaro, ed esplicitato nel finale del volume: “A te la parola. Il nostro mondo in questo momento è maturo per il cambiamento”.
Ada Treves social @ada3ves