Israele, il piano di Herzog

Il presidente d’Israele Isaac Herzog ha presentato la sua proposta di compromesse per sostituire la radicale riforma della giustizia promossa dal governo Netanyahu. Lo ha fatto in un discorso in prima serata alla nazione in cui ha esortato entrambe le parti del dibattito a “non distruggere il Paese” in una lotta di potere sul sistema giudiziario, ma piuttosto a cogliere l’opportunità di “un momento costituzionale formativo”. Herzog ha poi messo in guardia i concittadini dal rischio che si scateni “una guerra civile”. I leader dell’opposizione Yair Lapid e Benny Gantz hanno accolto favorevolmente il piano di Herzog. Che è stato invece respinto dal Premier Benjamin Netanyahu, raccontano i quotidiani oggi. “Gli elementi centrali della proposta del presidente Herzog perpetuano semplicemente la situazione esistente e non portano il necessario equilibrio tra i rami. Questa è la sfortunata verità”, la posizione di Netanyahu in visita oggi a Berlino. Ne parla il quotidiano Domani, che ricorda la salda alleanza tra Germania e Berlino, ma anche la preoccupazione espressa dal governo del cancelliere Scholz per le politiche del governo Netanyahu. “C’è attesa – scrive il quotidiano – per le prese di posizione di Scholz nei confronti del suo ospite. Barcamenarsi tra il rimprovero e l’alleanza inviolabile non sarà facile: ci ha provato il presidente Steinmeier, che dopo l’opposizione di Herzog alla riforma di Netanyahu aveva espresso preoccupazione per la ‘trasformazione dello stato di diritto’”.

Israele, la minaccia dal Nord. Intanto in Israele si guarda con preoccupazione aa quanto accaduto nel Nord, dove un terrorista con una cintura esplosiva – “giunto probabilmente dal Libano” dicono i media locali – è stato eliminato poche ore dopo aver attivato un complesso ordigno su una importante arteria a Megiddo, nella bassa Galilea. Nell’attentato Sherif al-Din, 21 anni, di passaggio con la propria automobile, è rimasto ferito in modo grave ed è ricoverato in ospedale. L’episodio è avvenuto lunedì ma è stato rivelato in una nota dei servizi di sicurezza soltanto ieri, racconta Repubblica, definendo l’attacco “grave quanto raro”. Il terrorista, che aveva una cintura esplosiva, è stato poi identificato mentre era a bordo di un altra auto ed è stato ucciso dalle forze di sicurezza. Molti, evidenzia Repubblica, i punti da chiarire nella vicenda. Ad esempio come ha fatto l’attentatore a passare il confine dal Libano. Forse attraverso “un tunnel non ancora identificato – come già accaduto in passato – oppure via mare. Nella nota, l’esercito specifica che il nesso con l’Hezbollah è ancora sotto indagine. – segnala Repubblica – Secondo gli analisti, l’attacco potrebbe anche essere stato compiuto da un gruppo armato palestinese basato nel sud del Libano, anche se appare difficile pensare che Hezbollah, entità vicina all’Iran che a Beirut rappresenta un vero e proprio stato nello stato, non abbia quantomeno offerto la sua approvazione”. La situazione è in ogni caso delicata e il Premier Netanyahu ha deciso per questo, scrivono diversi giornali, di anticipare il suo rientro da Berlino per questo.

Ebraismo, un progetto per conoscerlo. Sono state presentate al Meis di Ferrara sedici schede messe a punto da un gruppo di lavoro congiunto della Conferenza episcopale italiana e dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per combattere e cancellare “pregiudizi e stereotipi anche nelle parole e nelle immagini” presenti nei libri di testo usati nelle scuole italiane, in particolare nelle ore di religione. Obiettivo è quello di dare una corretta informazione agli studenti sull’ebraismo. “Abbiamo cercato di offrire un prodotto affinché i testi scolastici non siano più fonte di errori o pregiudizi” le parole riprese oggi da Avvenire di rav Ariel Di Porto, che con Ernesto Diaco direttore dell’Ufficio Cei per la scuola e responsabile del Servizio nazionale dell’Irc, ha presentato le schede. “Un piccolo passo, ma allo stesso tempo grande verso l’obiettivo di una reciproca conoscenza”, le parole della presidente UCEI Noemi Di Segni riprese dal quotidiano della Cei. E per il segretario generale della Conferenza episcopale “queste schede aiutano i nostri giovani ad aprirsi alla realtà e al dialogo con gli altri”. Oggi, sempre al Meis, sono stati organizzati dei laboratori sulle schede con il coinvolgimento di docenti di religione. Sempre su Avvenire si racconta il contenuto delle schede che si dividono i tre aree: i concetti fondamentali dell’ebraismo, la vita della comunità ebraica, la storia.

Scontri ultrà. Diversi quotidiani aprono oggi con la notizia degli scontri a Napoli fra tifosi dell’Eintracht Francoforte, del Napoli e la polizia. “A Napoli una giornata di guerriglia. Ultrà scatenati: scontri, feriti e incendi”, titola il Corriere della Sera, che in racconta la giornata di tensione, con una macchina della polizia data alle fiamme e diversi danni al centro storico della città. La questione, prosegue il quotidiano, è diventato un caso politico con le opposizioni che attaccano il ministro dell’Interno Piantedosi per la gestione della situazione.

Un architetto da ricordare. Un targa dedicata ad Alessandro Rimini, architetto e progettista, vittima della persecuzione antisemita, è stata svelata a Milano. La targa è sulla facciata dell’ingresso del cinema Colosseo che Rimini progettò e di cui diresse i lavori tra il 1926 ed i1 1927. “Lì, – ricorda il Giornale – il 15 marzo ’44, fu arrestato a causa delle sue origini ebraiche proprio sul cantiere, mentre sovrintendeva, sfidando i divieti, ai lavori di ripristino dello stabile danneggiato dai bombardamenti del ’42. Imprigionato con altri ebrei nel campo di Fossoli, scappò dal treno diretto ad Auschwitz e tornò a Milano fino alla fine della guerra”.

Antisemitismo. Il Fatto Quotidiano con un articolo intitolato “I sinistri benpensanti della censura 2.0” respinge l’accusa di aver evocato elementi antisemiti nel ritratto dedicato alcuni giorni fa alla segretaria del Pd Elly Schlein. Sul quotidiano compare anche una difesa a firma di Moni Ovadia.

Daniel Reichel