Comunità ebraica di Napoli,
una Sezione per la Calabria
Il Consiglio della Comunità ebraica di Napoli, riunitosi nelle scorse ore, ha approvato all’unanimità la costituzione di una sua Sezione nella città di Palmi. Indicando come Delegato Roque Pugliese, con una delega che guarda “all’intero territorio regionale della Calabria”. Animatore da vari anni di incontri e iniziative a tema ebraico, Pugliese – che risiede proprio a Palmi, Comune della Città Metropolitana di Reggio Calabria – “dovrà rapportarsi per ogni questione riguardante la vita ebraica, nella sua città e in generale nella regione, con la Comunità di riferimento”. E cioè Napoli, “secondo quanto previsto dall’Intesa e dallo Statuto dell’Ebraismo italiano”.
La Sezione, si attesta nella delibera, nasce dall’urgenza di dar vita a “un presidio” in quest’area del Paese al centro oggi di molti e diversificati impegni. Anche in considerazione del fatto che pure “le istituzioni pubbliche della Calabria hanno necessita di rapportarsi” con una emanazione locale dell’ebraismo italiano. “L’istituzione della Sezione di Palmi è un atto dovuto. Il giusto riconoscimento a questo ‘vento’ di ebraicità che soffia sulle terre calabresi”, la soddisfazione della presidente della Comunità di Napoli Lydia Schapirer. “È di assoluta importanza che esista un presidio in un territorio così ampio e così ricco di fermenti ebraici quale è la Calabria. Tanti sono i piccoli nuclei sparsi nel Meridione e in particolare in questa regione. L’auspicio dell’UCEI è che, attraverso questa iniziativa, altre persone si aggreghino, si iscrivano alla Comunità di Napoli e possano accrescere il numero delle presenze ebraiche”, afferma il vicepresidente UCEI (con delega al Progetto Meridione) Giulio Disegni. “La Sezione è un nuovo punto di partenza istituzionale della circoscrizione regionale. Era vista come una necessità non solo dalla società calabrese, ma anche dalle istituzioni, che ormai avevano assimilato come propria la presenza ebraica nel territorio”, commenta Pugliese. “Per noi – prosegue – è un evento emozionante e storico, è un po’ come dire che l’ebraismo locale torna in una forma ufficiale e propria dopo 500 anni”. C’è felicità. E la consapevolezza adesso “di una realtà nuova da far crescere, come fulcro di avvicinamento della dispersione ebraica: abbiamo infatti una eredità storica e culturale da proteggere e valorizzare. Non solo nei musei nazionali e nei ricchi poli museali, ma in tutti i paesi ove esistono ancora le localizzazioni urbanistiche delle Judecche e valori etno-antropologici, con tante Chanukkiot da accendere”. Senza dimenticare “la Memoria da tener viva nel campo di concentramento fascista di Ferramonti di Tarsia e gli etroghim di Santa Maria del Cedro ormai DOP”. Il ringraziamento di Pugliese va “alla Comunità di Napoli, alla presidente, al Consiglio tutto, al nostro rav, alla presidente UCEI, all’avvocato Giulio Disegni e Sandro Temin”. E a quanti “hanno creduto nel nostro sogno”.
La Segreteria comunitaria, si legge nel documento varato ieri, “darà comunicazione adeguatamente motivata all’UCEI entro 30 giorni, anche affinché questa ne informi le altre Comunità, al fine di un tempestivo aggiornamento dell’allegato III dello Statuto, secondo l’art. 4 bis dello Statuto medesimo”.
(Nell’immagine: una iniziativa istituzionale dedicata al cedro calabrese, Pugliese è l’ultimo a destra)