Ultrà antisemiti, bando a vita

Allontanamento a vita dallo stadio Olimpico per i tre ultrà della Lazio responsabili di comportamenti d’odio e antisemiti nell’ultimo derby della Capitale. È la decisione presa dal club biancoceleste, che va ad aggiungersi al daspo comminato dalla Questura. “Una presa di posizione netta e durissima” l’apprezzamento tra gli altri della Gazzetta dello Sport, che sottolinea come a trovare applicazione sia stato il codice etico sociale. I “tifosi” interessati dal provvedimento sono un cittadino tedesco e due rumeni. Il sospetto di chi indaga, anche tenuto conto di ciò, “è che alcuni settori della Curva Nord possano essere diventati un punto di riferimento a livello europeo per chi vuole avvicinarsi all’ultradestra” (Corriere). Amaro Michele Serra (Repubblica): “Sradicare una mala erba si può fare. Ma sradicare una foresta, cresciuta florida e indisturbata, con fior di onorati campioni che proprio sotto quella foresta, ad ogni gol, vanno a esultare? Troppo tardi, credetemi. È troppo tardi”.

“Bibi rispetti la giustizia o finiremo in disgrazia”. È il titolo di una riflessione di Marek Halter sulla Stampa, dedicata ai propositi di riforma avviati in Israele dal governo Netanyahu. L’intellettuale francese, sfuggito bambino alla Shoah nella sua Varsavia, si schiera con chi sta manifestando contro l’esecutivo. Nel merito osserva: “Come potrei non essere solidale con le centinaia di migliaia di uomini e di donne che in Israele, giorno dopo giorno, scendono in piazza per chiedere che la giustizia sia rispettata? Come sono belli, con i loro canti inframmezzati dal garrire delle bandiere biancocelesti ornate dalla stella portata, per secoli, dai nostri antenati sulle loro tuniche”. Sul quotidiano anche un articolo sulle “nonne di Israele” che stanno animando la contestazione (giunta all’undicesima settimana consecutiva). Si tratta, viene evidenziato, di “un nuovo movimento nato nel giro di un fine settimana su iniziativa di Anne Berkeley, 70 anni, nonna di sette nipoti nati in Israele di età compresa tra 3 e 14 anni”. Tra le figure simbolo della protesta la 93enne Hassida Pa’il, “ex combattente nella Guerra d’indipendenza del 1948”.

Massimo Fini, in uno sconcertante intervento sul Fatto Quotidiano, scrive che “la questione semitismo/antisemitismo ha fatto il suo tempo: gli ebrei non sono più i perseguitati di un tempo, appartengono anzi, grazie alla finanza internazionale, all’élite; si riconoscono in uno Stato, Israele, che un giorno sì e uno no ammazza bambini palestinesi solo perché palestinesi; nella Striscia di Gaza tiene un popolo in un lager a cielo aperto”. Il testo contiene altre considerazioni inaccettabili ed è stigmatizzato in coda dal Comitato di redazione del Fatto.

È nato a Genova un ‘Comitato per le pietre d’inciampo’, volto a favorire la disseminazione urbana delle stolpersteine. L’organismo “è stato ufficialmente costituito ieri, da Anpi, Aned e dalla Comunità ebraica davanti al notaio Franco Lizza e avrà competenza sul territorio di tutta la città metropolitana” (Repubblica Genova).

Adam Smulevich

(23 marzo 2023)