Fosse Ardeatine, Roma ricorda
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto stamane una corona d’alloro sulla lapide dedicata alle 335 vittime delle Fosse Ardeatine, nel 79esimo anniversario dell’eccidio. Cerimonia istituzionale, alla presenza delle massime cariche dello Stato, scandita anche quest’anno dal ricordo dei nomi di tutti gli assassinati. Da Ferdinando Agnini ad Augusto Zironi: è stata la voce di Marco Trasciani, segretario generale dell’Anfim, a guidare una memoria fatta anche di volti trasmessi su un grande schermo a fianco. Presenti tra gli altri alla commemorazione il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, la presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il sindaco Roberto Gualtieri, la vice presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, la presidente UCEI Noemi Di Segni, il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni, la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, la consigliera dell’ambasciata israeliana Smadar Shapira. In ascolto, insieme a varie scolaresche e associazioni, anche i familiari di Marian Reicher e Heinz Eric Tuchman: due vittime della barbarie nazifascista cui gli esami del dna hanno restituito di recente un’identità. Introdotta dal presidente dell’Anfim Francesco Albertelli, la cerimonia è proseguita con la recitazione di una preghiera cattolica da parte del cappellano militare Sergio Siddi e con una preghiera ebraica officiata invece dal rav Di Segni, apertasi con il salmo 130 (ad accompagnarlo il rav Alberto Funaro). Nella tribuna allestita in prossimità dell’ingresso delle cave anche Deborah Lipstadt, inviata speciale dell’amministrazione Usa per la lotta all’antisemitismo, ieri ospite dell’UCEI per un confronto su sfide e prospettive del suo impegno, e la Testimone della Shoah Tatiana Bucci. L’anniversario dell’eccidio è stato commentato tra gli altri dalla premier Giorgia Meloni. “Settantanove anni fa – le sue parole, affidate a una nota – 335 italiani sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale”.
(Foto: Quirinale)