Tsad Kadima, una marcia
per la speranza

La Marcia della Speranza, appena svoltasi per il diciannovesimo anno, è un’iniziativa sociale dell’associazione Tsad Kadima (Un passo avanti).
Tsad Kadima è stata fondata oltre 36 anni fa da un gruppo di genitori di bambini con paralisi cerebrale ed è l’unica organizzazione senza scopo di lucro in Israele che mette in pratica l’approccio dell’educazione conduttiva. Un approccio che permette a bambini e adulti con disabilità complesse di credere in se stessi e nella loro capacità di apprendere, svilupparsi e diventare esseri umani autonomi, conducendo uno stile di vita attivo significativo e interessante nella comunità e con la libertà di prendere le proprie decisioni riguardo alla propria vita.
L’associazione gestisce strutture educativo-riabilitative per bambini in età prescolare, scuole riabilitative, centri diurni per adulti, lo sviluppo e il funzionamento di programmi di formazione per la vita indipendente e la preparazione per l’alloggio nella comunità. Tsad Kadima gestisce inoltre una varietà di altri programmi integrativi e servizi unici per neonati, bambini e adulti con disabilità complesse e i loro genitori, in tutto il paese.
La Marcia della Speranza in favore dell’associazione è un happening sportivo e sociale attraverso i sentieri della Terra d’Israele: quest’anno nel deserto del Negev, nella regione meridionale. I marciatori hanno sensibilizzato l’opinione pubblica raccogliendo supporti finanziari a beneficio delle attività dell’associazione.
Circa 80 persone di tutte le età erano iscritte. Buona rappresentanza italiana, con Simonetta Della Seta, Debora Cogoi e Massimo Torrefranca, che hanno partecipato attivamente ai diversi percorsi. Come parte della marcia si sono uniti ai partecipanti i ragazzi di Tsad Kadima con disabilità complesse, che hanno percorso il sentiero grazie agli studenti delle scuole superiori ambientali Sde Boker e a “Gilgolon”: un risciò che consente di trasportare sul campo persone in sedia a rotelle. Per tutti l’appuntamento è già fissato per l’anno prossimo.
Alessandro Viterbo